Accompagnato dalla Confraternita della Sacra Spina e del
Gonfalone, dal Complesso Bandistico San Martino di Vasto e da tanti fedeli,
ieri sera la statua dell’Arcangelo Michele è stata portata processionalmente
nella chiesa di S. Maria Maggiore, dove rimarrà esposta per tutta la durata
della novena, fino al giorno 30 settembre, quando farà ritorno nella propria chiesa.
Il legame e la
devozione della città del Vasto verso l’Arcangelo Michele risale a
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tempo
immemore:
ogni qualvolta una calamità colpiva o
minacciava di colpire la nostra città, il popolo acclamava a gran voce la
protezione dell’Arcangelo Michele. In particolare si ricordano due episodi. La
prima avvenuta nel 1805 quando per l’esplosione di un nuovo vulcano nel vicino
Matese, si sentirono ripetute scosse telluriche, che causarono ingenti danni in
molti paesi limitrofi, ma non nella nostra città.
Altra circostanza, ben più terribile della prima,
avvenne tra il marzo del 1817 ed il gennaio del 1818, quando una terribile
epidemia costò la vita ad oltre 2500 persone. Solo grazie al prodigioso
intervento dell’Arcangelo la malattia venne scacciata. Proprio in seguito a quest’ultimo evento,
mentre la popolazione era raccolta all’interno della chiesa di San Giuseppe,
dov’era esposta la statua dell’Arcangelo Michele alla venerazione dei fedeli,
venne pubblicamente richiesta la sua elezione a protettore principale della nostra
città. Soltanto dieci anni più tardi, nel settembre 1827, all’interno
del consiglio comunale, venne formulata la richiesta ufficiale da inviare al
Pontefice Leone XII, per l’ottenimento del patronato di San Michele.
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