E’ stata ricca di ospiti la seconda serata della
19^ edizione del Vasto Film Festival. La prima a salire sul palco è stata Elisa
Amoruso regista di “Fuoristrada”, proiettato nel cortile di Palazzo d’Avalos.
“Pino/Beatrice – ha spiegato la regista parlando dei protagonisti del suo film- ha accettato subito di partecipare a questo progetto. Non gli ho mai chiesto di recitare, tutte le scene sono nate spontaneamente, tutto è avvenuto mentre stavamo girando. Ho cercato sempre di riprendere la loro
vita con la massima
discrezione e rispetto. Fuoristrada è la
storia di due persone che vanno controcorrente attraversando strade nuove e
sconnesse”.“Pino/Beatrice – ha spiegato la regista parlando dei protagonisti del suo film- ha accettato subito di partecipare a questo progetto. Non gli ho mai chiesto di recitare, tutte le scene sono nate spontaneamente, tutto è avvenuto mentre stavamo girando. Ho cercato sempre di riprendere la loro
Sono giunti poi Chiara Caselli e Carmine Amoroso. Il regista
lancianese, trasferitosi da tempo ormai a Roma, ha presentato alla 19^
edizione del festival il film “Coverboy”
. “Un film –ha detto- di qualche anno fa che è stato presentato a diversi festival
del cinema”. Amoroso inoltre ha parlato del suo lavoro di sceneggiatore per
Parenti Serpenti, il film di Monicelli girato a Sulmona. L’ultimo film di Paolo
Panelli in cui all’attore viene affidato un ruolo tagliato su misura per la sua
senilità triste. Il regista inoltre ha ricordato, con una domanda della
conduttrice, di essere già stato a Vasto per girare un cortometraggio con i
detenuti del carcere nel 1997. “Ricordo benissimo il carcere di Vasto –ha detto
Amoroso- si trova in una splendida posizione da cui si gode una bella vista”. “Tra
Sulmona e Vasto-ha detto poi, paragonando una simile esperienza di Chiara
Caselli nel carcere di Sulmona -posso dichiarare che preferisco decisamente il
carcere di Vasto”. Chiara Caselli ha ricordato l’esperienza con il regista
Michelangelo Antonioni in Al di là delle
nuvole. Un film in cui Antonioni dirigeva senza parlare. “Non ho avuto
grosse difficoltà –ha spiegato Chiara Caselli-a lavorare con Antonioni. Il
regista aveva avuto un ictus e non parlava, ma quando girava generalmente non
parlava mai”. A concludere la serata è stato Nicolas Vaporidis che nel
pomeriggio ha passeggiato tranquillamente per le vie del centro storico. Prima
di raggiungere Palazzo d’Avalos per salire sul palco della 19^ edizione del
Vasto Film Festival, l’attore ha anche approfittato per fare shopping. Ha
acquistato delle scarpe in un negozio di
calzature sportive in Corso Plebiscito. Subito dopo ha anche approfittato per
mangiare una pizza a pochi metri dalla residenza. L’attore appena arrivato a
Palazzo d’Avalos ha commentato la lettura, di Raffaella Zaccagna, di alcuni
passi del libro “Io uccido” come omaggio a Giorgio Faletti, recentemente
scomparso. “Un uomo capace di fare tutto, che dalle corse di rally come pilota
e passato a Drive in, il festival di Sanremo, ha fatto l’attore ed è diventato
scrittore vendendo più di quattro milioni di copie”. Vaporidis ha inoltre annunciato che ha ormai abbandonato
per motivi anagrafici, ha più di trenta anni, i ruoli dello studente, del
teenager. Non sono più credibile. Per questo ho deciso di provare con nuovi
ruoli, più impegnati. Non posso sapere come andrà ma sarà comunque un’esperienza”.
Dopo l’intervista dei conduttori Guido Barlozzetti e Paola D’Adamo Nicolas
Vaporidis ha ricevuto un omaggio, la statua della bagnante, consegnata dal vice
sindaco Vincenzo Sputore. Tantissimi i
fan che lo hanno accompagnato fino all’uscita dei giardini di Palazzo d’Avalos,
Vaporidis è stato disponibile con tutti per firmare autografi e scattare
fotografie.
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