Si è conclusa ieri sera la 19^ edizione del Vasto Film Festival. La
kemesse per l’ultima serata ha ospitato ben cinque personaggi del mondo del
cinema. I primi a salire sul palco sono stati: Davide Minnella, Gianluca Sportelli e Sydney
Sibilia. Il regista di “Smetto quando voglio” ha raccontato che il
film è nato da un
articolo letto su il quotidiano “La Repubblica”. Parlando di lavori futuri, il
regista di Salerno ha aggiunto “Non è escluso che possa esserci un sequel per
Smetto quando voglio. Non mi dispiacerebbe. Ma
se mai si dovesse fare non sarebbe un'operazione commerciale". Come a dire
che non ha alcuna voglia di cedere al mercato: se ci sarà ancora una storia da
raccontare per i protagonisti di Smetto
Quando Voglio allora se ne potrà parlare. Diciamo che ci sta evidentemente
lavorando su. Il microfono è passato poi a Minnella che oltre ad essere regista
e anche autore televisivo di format come La Talpa e L’Isola dei famosi. Il
regista di Gallipoli per il suo film ha scelto un attore pugliese Giancarlo
Sportelli, le icone di Padre Pio in una scena invadono il mare al posto dei
pesci, ancora una volta un riferimento alla Puglia per sottolineare il forte
legame con la terra d’origine. Subito dopo a salire sul palco è stata una
donna, Giulia Di Quilio. L’attrice di Chieti, che da tempo ormai vive a Roma
dove ha lavorato per il teatro e per il grande schermo prestando il suo talento
a registi del calibro di Paolo Sorrentino in “La grande bellezza”. Proprio di
questo ultimo film la regina del burlesque ha parlato, raccontando il primo
provino con Sorrentino quando ha dovuto solo camminare in una stanza e poi
l’incontro sul set con Tony Servillo. Prima di consegnare agli ospiti un
omaggio della città è stato ricordato che
Giulia Di Quilio ha anche realizzato un calendario per il centro di
ricerca Mario Negri Sud. L’ultimo ospite della serata è stato Paolo Ruffini che
ha presentato al Festival il suo film “Fuga dei Cervelli”, ed ha evidenziato
l’importanza della comicità soprattutto in un periodo come quello odierno in
cui ridere e far ridere è sempre più difficile. Ruffini ha coinvolto il
pubblico in sala, ed è stato colpito dalla presenza, tra i fotografi, di un frate che nonostante la temperatura estiva
indossava una sciarpa. Sceso dal palco ha avvicinato alcuni cittadini prima fra
tutti la signora Angela Poli Molino. Anche Paolo Ruffini ha fatto riferimento
come Giovanni Veronesi al piatto tipico vastese il brodetto, chiamandolo però
brodino. Dopo la consegna dell’omaggio dell’amministrazione comunale a Paolo
Ruffini con un piatto di ceramica, su cui è stata disegnata la bagnante, i
conduttori della kermesse, Guido Barlozzetti e Paola D’Adamo hanno ringraziato
e salutato il pubblico.
Ufficio stampa VASTO FILM FESTIVAL 2014
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