mercoledì 20 agosto 2014

IL SEGRETARIO POLITICO CONVOCA TUTTA LA STAMPA: ... "ORA BASTA!"

Libertà di stampa e  "stampa di regime". Un binomio che ci porterebbe a considerare quanta sia stata ardua la strada che ha lastricato il servizio dell'informazione in Italia.
Oggi discutiamo, con opposte visioni, sulla conquista della libertà di espressione e di
pensiero (mica tanto!) principi sanciti dalla Costituzione Italiana, sulla deontologia professionale, sulla tutela, sui diritti e doveri del giornalista.
È del 1948 (8 febbraio, n. 47) la legge che detta "Disposizioni sulla stampa", mentre la legge 3 febbraio 1963, n. 69 regola l'ordinamento della professione giornalistica; due
statuizioni fondamentali su cui si basa il compito del giornalista e dei direttori dei giornali, in un rapporto di reciproca fiducia. E prima, come era regolata la stampa in Italia? Ed a Vasto?
Un esempio ci è dato da un articolo apparso su "II Risorgimento d'Abruzzo" un settimanale che si stampava a Roma e diretto negli anni '20, da Luigi Bologna. Il ritaglio ci è stato fornito da Attilio
Piccirilli, di Fossacesia, uno scrittore noto, autore di volumi sulla storia ed il folklore di alcuni centri dell'Abruzzo teatino, scovato tra i giornali abruzzesi d'epoca, nella Biblioteca Comunale di Ortona.
In uno dei tre articoli redatti dal corrispondente di Vasto Cav. Uff. Antonio Di Michele, datato Natale 1928, si accenna ad una "Convocazione di Corrispondenti di Quotidiani", su invito del Segretario Politico del Fascio Romolo Marcantonio. Intervennero, nella sede del Fascio, il "Cav. Del Greco, il Prof. Cav. Luigi Anelli del "Vastese d'oltre oceano", il prof. Sbrocco del "Popolo di Roma", il Rag. Marchesani del "Giornale d'Italia", il rag. Perrozzi del "Mattino" e il cav. A. Di Michele. Testualmente si legge: "Scopo principale della riunione: istruzioni ai corrispondenti, affinchè nessuno defletta dal proprio nobile ministero. E tutti risposero come sentivano. E cioè: che han fatto sempre il loro dovere, lo compiranno ancora, e bene intervenendo in questioni di interesse cittadino e Regionale, servendo cosi il Regime".
Allora libertà di stampa o stampa di regime? Del problema ancor oggi si discute.
GIUSEPPE CATANIA

CONVOCAZIONE DI CORRISPONDENTI 
DI QUOTIDIANI 
Su gentile invito dell'egregio Segretario Politico sig. Romolo Marcantoni, la stampa Vastese convenne, il 25 dicembre, alle ore 19.30, nella sede del Fascio. C'erano infatti: il cav. Del Greco, il prof. cav. Luigi Anelli, del « Vastese d'oltre Oceano » ; il prof. Sbrocco del « Popolo di Roma »; il rag. Marchesani del «Giornale d'Italia »; il prof. Perrozzi del « Mattino »; ed il cav. uff. A. Di Michele. 

Scopo principale della riunione: istruzione ai corrispondenti, affinchè nessuno defletta dal proprio nobile ministero. E tutti risposero come sentivano. E cioè: che han fatto sempre il loro dovere, lo compiranno ancora, e bene intervenendo in questioni di interesse cittadino e Regionale, servendo così il Regime. 
Pietro Suriani
podestà dal 1924 al 1933
Il Segretario Politico ha poi  - e gentilmente - intrattenuto i rappresentanti della Stampa su varie ed impellenti necessità 
della nostra popolazione. Ed, all'uopo, egli, non mancherà — occorrendo — di offrire la sua collaborazione all'illustre Podestà 
comm. prof. Pietro Suriani, il quale, del resto — e ci consta — è, già, all'opera, e ne verrà a capo rendendosi, in tal modo, 
e sempre più, benemerito di questa Città che -  purtroppo negletta, e da tutti (uomini e Governi),  per il passato  - ha ora, e più che mai, bisogno dei suoi figli migliori, per poter emergere nella via della civiltà e del progresso, e cioè quella indicata dal Duce, specie alle Città che - come la nostra, anche per antiche tradizioni e  bellezze naturali -  hanno dinanzi un avvenire radioso.  
La riunione si sciolse con auguri scambievoli, e con franche arole del prof. Anelli: parole auspicanti al bene collettivo, e che l'egregio Segretario Politico mostrò di gradire assai, come quelle che rispondono ai suoi intendimenti: egli che, vissuto già e per lungo tempo, in Abruzzo (è venuto a Vasto, da S. Valentino -Scafa), conosce ed ammira la bontà della nostra gente. 
da il Risorgimento d'Abruzzo, Natale 1928, a firma del Cav. Uff. Antonio Di Michele




Nessun commento: