Abruzzo Civico COMUNICATO STAMPA
In questi giorni si sta sempre più rinfocolando la discussione sulla riorganizzazione dell'assetto della sanità nella nostra Regione. Come è
giusto che sia, diverse componenti della società abruzzese propongono riflessioni e suggerimenti sulle possibili soluzioni, apponendo l'attenzione fondamentalmente sugli ospedali e sul numero delle Aziende sanitarie.In questi giorni si sta sempre più rinfocolando la discussione sulla riorganizzazione dell'assetto della sanità nella nostra Regione. Come è
Tenendo a mente ciò che il governo nazionale ci impone per il definitivo rientro dal commissariamento, e quindi che alcune decisioni vanno prese, altrimenti qualcuno le prenderà per noi, è pur vero che qualche riflessione nelle sedi opportune, e non solo sui mezzi di comunicazione bisognerà pur farla.
Al di là di ogni tentazione di entrare in una discussione non ancora dibattuta, appunto, in sede politica, qualche riflessione comunque corre l'obbligo di farla.
Ancora prima di parlare del numero delle ASL e degli ospedali, vogliamo decidere se la medicina del territorio, che dovrà essere irrobustita e organizzata nell'immediato, visto che nel passato in proposito si è solo balbettato, avrà la capacità di supplire al taglio/chiusura degli ospedali, senza la quale il sistema crollerebbe, come in buona parte sta già succedendo?
Ossia, cosa offriamo al cittadino in cambio della chiusura degli ospedali, se non si è ancora data dignità ai Distretti Sanitari, legittimandoli a compiere il lavoro che la normativa nazionale e regionale ha stabilito, ormai dal lontano 1992 e seguenti?
Quindi, se le Associazioni Funzionali Territoriali non avranno una la loro definizione, se le Cure Domiciliari rimarranno o meno nel limbo, se la continuità assistenziale e l'emergenza-urgenza entrerà a pieno titolo nel sistema, se la riabilitazione ambulatoriale, la residenzialità e la semiresidenzialità riabilitativa, per disabili e per anziani, e se tutto ciò che riguarda la sanità territoriale non sarà affrontata compiutamente e opportunamente ricollegata alla riorganizzazione degli ospedali, e quindi delle ASL, come potrà essere possibile sviluppare un ragionamento riorganizzativo della sanità abruzzese?
Da parte del sottoscritto e del Gruppo di Abruzzo Civico, di cui faccio parte, c'è la volontà di discutere e la visione complessiva del servizio sanitario regionale, in un’ottica di ridistribuzione delle risorse e dei servizi su tutto il territorio della Regione, allo scopo di offrire, pari opportunità e LEA dignitosi anche nei territori più svantaggiati.
Tutto ciò, anche allo scopo di marcare una differenza di vedute tra questo Governo, attento a salvaguardare le aspettative di assistenza sanitaria e sociale, anche in un momento difficile per il nostro Paese, e il Governo che ci ha preceduti, intento solo a tagliare, senza prestare la minima attenzione alla medicina del territorio, e quindi alle esigenze quotidiane e quasi dimenticate dei nostri concittadini più bisognosi.
L’Aquila, 14 agosto 2014
MARIO OLIVIERI
Presidente della Commissione Sanità e Affari Sociali Regione Abruzzo
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