PRESENTATI I DUE LIBRI PUBBLICATI PER IL 150° DI FONDAZIONE DELLA SOCIETA’ OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO A VASTO
di Luigi Medea
Nella Sala Vittoria Colonna di
Palazzo d’Avalos, gremita di pubblico, Giovedì 31 luglio 2014, sono stati
presentati i libri scritti dalla prof.ssa Gabriella Izzi Benedetti e dal
prof. Paolo Calvano in occasione del 150° della fondazione della Società
Operaia di Mutuo Soccorso a Vasto. Il saluto alle
autorità e ai presenti è
stato dato dal Presidente del Sodalizio Luigi Cianci, che ha ringraziato
innanzitutto il Consiglio Direttivo ed i soci tutti che con grande dedizione
hanno operato per la crescita dell'associazione, si è detto, poi, orgoglioso
di loro per i tanti sacrifici affrontati e per l'amore disinteressato che
profondono per lo sviluppo socio culturale della Società Operaia di Mutuo
Soccorso, ha augurato, infine, all’Associazione la continuazione di un
fattivo impegno per tanti anni ancora.
Ha preso la parola il dott. Filippo
Pietrocola che, assieme a Marco di Michele Marisi è il rappresentante del
“Comitato Cultura” della stessa Società. Egli ha richiamato la funzione
della ‘Società Operaia’ al giorno d’oggi, in quanto essa è interprete del
mutuo soccorso non più nei bisogni materiali quotidiani, ma nell’aggregazione, in soccorso alle solitudini e al servizio dei giovani che
si affacciano a nuove attività lavorative.
Le due relazioni principali
sono state tenute dagli autori dei due volumi. Innanzitutto la prof.ssa
Gabriella Izzi Benedetti che ha richiamato come la sua ricerca (intitolata
“Dai Collegia alle Società di Mutuo Soccorso - l’evoluzione del
corporativismo attraverso i secoli”) si è posta l’obiettivo di indagare
l’
origine e gli sviluppi dell’elemento associativo sotto un profilo
generale, con l’intento di offrire un quadro d’insieme, che metta a
confronto i diversi aspetti, le differenti motivazioni del fenomeno
corporativo, e le ragioni del suo trasformarsi nel tempo”. E ne ha spiegato
i motivi: “Ho accettato di
occuparmi degli aspetti generali, poiché problemi
personali e il vivere lunghi periodi lontana da Vasto, avrebbero reso
difficile una ricerca documentaria archivistica seria di tipo locale”.
La
prof.ssa Izzi ha, quindi, proposto, a largo raggio, alcuni temi da lei approfonditi nel libro, in particolare: le origini e gli scopi della solidarietà, la nascita delle Corporazioni, il consolidamento dei valori di giustizia, di libertà, di solidarietà, con l’affermazione del diritto
naturale, del Giusnaturalismo e dell’Illuminismo, la nascita e lo sviluppo
delle Società di Mutuo Soccorso che “divengono uno stimolo per il riscatto
civile”, l’organizzazione delle Società, la pluralità delle posizioni
ideologiche e
riformiste, l’impegno delle Società di Mutuo Soccorso contro
la guerra con campagne importanti, attraverso la promozione di aiuti e
assistenza per i cittadini, per i soldati e per le loro famiglie; la
presenza delle Società di Mutuo Soccorso nel dopoguerra. E infine
l’attualità. “Qualche anno fa – ha
concluso la Izzi - si riteneva quasi del
tutto esaurita la funzione delle Società di Mutuo Soccorso, simili,
metaforicamente, ai fiumi dei paesaggi carsici, inghiottiti dal sottosuolo,
o a isole in fase di bradisismico
inabissamento. Oggi ci si è resi conto di
come la loro presenza sia determinante per contribuire a un mutamento
sociale, a migliorie di cui si avverte l’esigenza, di fronte ai troppi
fallimenti dello Stato, non solo in Italia, ma in tutti i paesi
industrializzati”.
Prima della relazione del prof. Calvano è intervenuto il
Presidente del Consiglio Giuseppe Forte, che ha ricordato quanto la Società
Operaia di Mutuo soccorso di Vasto abbia inciso nella sua infanzia con le
varie iniziative attuate soprattutto per i ragazzi di allora.
Il prof.
Calvano ha presentato le linee guida del suo volume “Le società di Mutuo
Soccorso a Vasto 1864-2014 – Centocinquant’anni di sussidiarietà e di solidarietà”.
Il libro va letto nella sua valenza culturale e
solidaristica, quella che soltanto uno storico attento, come Paolo Calvano,
sa regalare. Qui voglio solo ricordare il grande valore umano ed etico che
ha colto con il suo impegno di ricerca il prof. Calvano, quando egli scrive:
“Il resoconto delineato dalle carte è però solo la punta dell’icesberg,
perché la vera vicenda che si vuole raccontare è quella di tanti uomini (e
anche qualche donna), forse persi nell’anonimato, che nella drammatica
quotidianità della vita hanno creduto in questa istituzione, dando la loro
mezza lira al mese per sostenere il sodalizio; ogni domenica dopo una
settimana di duro lavoro hanno frequentato la sede sociale, sentendola come
la propria casa, partecipando alle discussioni, leggendo i periodici,
interagendo con gli altri operai; hanno deciso di mandare i loro figli alla
scuola serale, intuendo in questi corsi una possibilità di riscatto, e hanno
gioito quando i lavori dei loro ragazzi sono stati messi in mostra in sede;
non si sono fatti prendere dallo scoramento quando si sono accorti di essere
strumentalizzati e barattati come merce di scambio dai loro dirigenti; hanno
percepito il loro valore umano, non definito dalle convenzioni sociali, quando dopo trent’anni di iscrizione sono stati premiati con una medaglia di riconoscimento; nel dialogo con gli amici hanno scoperto che è possibile esprimere le proprie idee e metterle in comune; in una parola hanno avuto un luogo (educativo) di interazione con “l’Altro”, e da questo rapporto sono cresciuti come lavoratori, soci, cittadini, diventando uomini migliori,
molto oltre le loro intenzioni e capacità”.
Al tavolo dei relatori è
stato presente anche il cav. Giuseppe Catania, Presidente dell’Assostampa
vastese.
LUIGI MEDEA
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