venerdì 1 agosto 2014

150° SOCIETA' OPERAIA: GRANDE INTERESSE PER I VOLUMI DI IZZI E CALVANO

PRESENTATI I DUE LIBRI PUBBLICATI PER IL 150° DI FONDAZIONE DELLA SOCIETA’ OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO  A VASTO

di Luigi Medea

Nella Sala Vittoria Colonna di Palazzo d’Avalos, gremita di pubblico, Giovedì 31 luglio 2014, sono stati presentati i libri scritti dalla prof.ssa Gabriella Izzi Benedetti e dal prof. Paolo Calvano in occasione del 150° della fondazione della Società Operaia di Mutuo Soccorso a Vasto. Il saluto alle
autorità e ai presenti è stato dato dal Presidente del Sodalizio Luigi Cianci, che ha ringraziato
innanzitutto il Consiglio Direttivo ed i soci tutti che con grande dedizione hanno operato per la crescita dell'associazione, si è detto, poi, orgoglioso di loro per i tanti sacrifici affrontati e per l'amore disinteressato che profondono per lo sviluppo socio culturale della Società Operaia di Mutuo Soccorso, ha augurato, infine, all’Associazione la continuazione di un fattivo impegno per tanti anni ancora.
Ha preso la parola il dott. Filippo Pietrocola che, assieme a Marco di Michele Marisi è il rappresentante del “Comitato Cultura” della stessa Società. Egli ha richiamato la funzione della ‘Società Operaia’ al giorno d’oggi, in quanto essa è interprete del mutuo soccorso non più nei bisogni materiali quotidiani, ma nell’aggregazione, in soccorso alle solitudini e al servizio dei giovani che si affacciano a nuove attività lavorative.
Le due relazioni principali sono state tenute dagli autori dei due volumi. Innanzitutto la prof.ssa Gabriella Izzi Benedetti che ha richiamato come la sua ricerca (intitolata “Dai Collegia alle Società di Mutuo Soccorso - l’evoluzione del corporativismo attraverso i secoli”) si è posta l’obiettivo di indagare l’
origine e gli sviluppi dell’elemento associativo sotto un profilo generale, con l’intento di offrire un quadro d’insieme, che metta a confronto i diversi aspetti, le differenti motivazioni del fenomeno corporativo, e le ragioni del suo trasformarsi nel tempo”. E ne ha spiegato i motivi: “Ho accettato di
occuparmi degli aspetti generali, poiché problemi personali e il vivere lunghi periodi lontana da Vasto, avrebbero reso difficile una ricerca documentaria archivistica seria di tipo locale”.
La prof.ssa Izzi ha, quindi, proposto, a largo raggio, alcuni temi da lei approfonditi nel libro, in particolare: le origini e gli scopi della solidarietà, la nascita delle Corporazioni, il consolidamento dei valori di giustizia, di libertà, di solidarietà, con l’affermazione del diritto naturale, del Giusnaturalismo e dell’Illuminismo, la nascita e lo sviluppo delle Società di Mutuo Soccorso che “divengono uno stimolo per il riscatto civile”, l’organizzazione delle Società, la pluralità delle posizioni ideologiche e
riformiste, l’impegno delle Società di Mutuo Soccorso contro la guerra con campagne importanti, attraverso la promozione di aiuti e assistenza per i cittadini, per i soldati e per le loro famiglie; la presenza delle  Società di Mutuo Soccorso nel dopoguerra. E infine l’attualità. “Qualche anno fa – ha
concluso la Izzi - si riteneva quasi del tutto esaurita la funzione delle Società di Mutuo Soccorso, simili, metaforicamente, ai fiumi dei paesaggi carsici, inghiottiti dal sottosuolo, o a isole in fase di bradisismico
inabissamento. Oggi ci si è resi conto di come la loro presenza sia determinante per contribuire a un mutamento sociale, a migliorie di cui si avverte l’esigenza, di fronte ai troppi fallimenti dello Stato, non solo in Italia, ma in tutti i paesi industrializzati”.
Prima della relazione del prof. Calvano è intervenuto il Presidente del Consiglio Giuseppe Forte, che ha ricordato quanto la Società Operaia di Mutuo soccorso di Vasto abbia inciso nella sua infanzia con le varie iniziative attuate soprattutto per i ragazzi di allora.
Il prof. Calvano ha presentato le linee guida del suo volume “Le società di Mutuo Soccorso a Vasto 1864-2014 – Centocinquant’anni di sussidiarietà e di solidarietà”.
Il libro va letto nella sua valenza culturale e solidaristica, quella che soltanto uno storico attento, come Paolo Calvano, sa regalare. Qui voglio solo ricordare il grande valore umano ed etico che ha colto con il suo impegno di ricerca il prof. Calvano, quando egli scrive: “Il resoconto delineato dalle carte è però solo la punta dell’icesberg, perché la vera vicenda che si vuole raccontare è quella di tanti uomini (e anche qualche donna), forse persi nell’anonimato, che nella drammatica quotidianità della vita hanno creduto in questa istituzione, dando la loro mezza lira al mese per sostenere il sodalizio; ogni domenica dopo una settimana di duro lavoro hanno frequentato la sede sociale, sentendola come la propria casa, partecipando alle discussioni, leggendo i periodici, interagendo con gli altri operai; hanno deciso di mandare i loro figli alla scuola serale, intuendo in questi corsi una possibilità di riscatto, e hanno gioito quando i lavori dei loro ragazzi sono stati messi in mostra in sede; non si sono fatti prendere dallo scoramento quando si sono accorti di essere strumentalizzati e barattati come merce di scambio dai loro dirigenti; hanno percepito il loro valore umano, non definito dalle convenzioni sociali, quando dopo trent’anni di iscrizione sono stati premiati con una medaglia di riconoscimento; nel dialogo con gli amici hanno scoperto che è possibile esprimere le proprie idee e metterle in comune; in una parola hanno avuto un luogo (educativo) di interazione con “l’Altro”, e da questo rapporto sono cresciuti come lavoratori, soci, cittadini, diventando uomini migliori, molto oltre le loro intenzioni e capacità”.
Al tavolo dei relatori è stato presente anche il cav. Giuseppe Catania, Presidente dell’Assostampa vastese.
LUIGI MEDEA


































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