Come da tradizione iniziata qualche anno fa, nel giorno della Festa della Repubblica Italiana, nell'omonimo quartiere di Sant'Antonio Abate, situato nella parte alta della città, si solennizza la festa del santo protettore degli animali.Lunedì mattina alle ore 9 è prevista l’apertura dei festeggiamenti con il consueto sparo di mortaretti. Nel pomeriggio alle 15,30 si svolgeranno giochi e animazione per bambini e ragazzi, mentre alle 16,30 il Complesso Bandistico “San Martino” di Vasto farà il giro del quartiere intonando brani famosi della tradizione
bandistica.
Alle ore 18,30 Mons. Massimo D’Angelo, parroco della parrocchia di Santa Maria del Sabato Santo, presiederà la celebrazione eucaristica, al termine della quale seguirà la processione con la statua del Santo per le vie del quartiere. In serata musica e intrattenimento con l’Orchestra “Il Tarlo e la Noce”.
Il popolo vastese ha sempre avuto una grande devozione per il santo protettore degli animali, basti pensare che negli annali vastesi si ricordano ben tre cappelle a lui dedicate.
La chiesa di S. Antonio Abate è situata lungo il tratturo L’Aquila-Foggia, sulla strada che conduce a Cupello. Sulle sue origini non sappiamo molte notizie, ma è certo che esisteva già nel 1569.
Essendo una cappella rurale, la custodia ed il mantenimento era affidata alla volontà e alla dedizione di pochi fedeli devoti al santo, pertanto a causa della mancanza di fondi, spesso cadeva in rovina.
Come riferisce l’iscrizione murata sopra la porta d’ingresso, la chiesa venne riedificata nel 1876. Per la riapertura, il 28 maggio, vennero organizzati solenni festeggiamenti compresa la processione per il trasporto della statua all’interno della chiesa. Altri sostanziosi lavori di restauro vennero realizzati nel 1994. All’interno dell’edificio l’Altare, il Leggio ed il Tabernacolo in pietra sono stati lavorati dallo scultore vastese Domenico Zambianchi.
La statua lignea che oggi viene venerata, risale intorno alla metà degli anni ‘90, realizzata in sostituzione della precedente, di fattura piuttosto mediocre.
Una seconda cappella dedicata a Sant’Antonio Abate si trovava nelle vicinanze della chiesa della Madonna delle Grazie e le sue notizie più antiche, raccolte dallo storico Luigi Marchesani, risalgono al 1644; mentre una terza cappella, menzionata nel 1742, si trovava in contrada Pietra, dirimpetto la chiesa della Madonna dei Sette Dolori. Queste ultime due cappelle già alla fine del Settecento erano cadute in rovina.
Possiamo qui ricordare anche la cappella domestica rurale presente a casa di Pietro Muzii e la cappella all’interno della chiesa di S. Maria Maggiore, restaurata nel 1567 da Tullio Caprioli per destinarla a tomba di famiglia.
Sant’Antonio Abate viene venerato e festeggiato anche in contrada Pagliarelli, dove all’interno della chiesa è presente un bel quadro del pittore vastese Filandro Lattanzio realizzato nel 1950.
Lino Spadaccini
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