sabato 20 ottobre 2018

IL CASTELLO DI TORRICELLA

Fortificazioni e architettura militare a Vasto
di GIUSEPPE CATANIA

Nei pressi della chiesetta di San Nicola sorge la località "Torricella" di Vasto.
Nella sottostante pianura esisteva un "castello" di grossa mole, detto Castello di Torrricella a Mare,
di cui si hanno, però, scarse notizie, se non qualche accenno che si desume dall'archivio di Tremiti, oppure dalle memorie patrie di Nicola Alfonso Viti.
Ed a tal proposito si rinviene che Papa Alessandro III, nel 1171 confermava il possesso di Castel di
Torricella ai Benedettini della Madonna delle Tremiti, come avevano già fatto Adalberto, Transalgardo, Rainaldo ed altri nobili longobardi.
Con maggiore precisione apprendiamo che lo stesso
Papa Alessandro III convalidava ai monaci di San Giovanni in Venere il possesso di Castel Torricella (l).
Egualmente Papa Innocenze III, nel 1204, lo comprendeva tra i possedimenti del Cenobio di San Giovanni in Venere (2).
Castel Torricella ritornava in possesso dei Benedettini nel 1256 che poi, Papa Nicolò II, nel 1261 ne
assegnava il possesso per la metà.
Proprietario di Castel Torricella, per donazione fattagli da Re Ladislao, nel 1390, fu Napoleone Orsini.
In una scrittura privata (in Archivio di San Pietro) del 1415, si apprende che il Castello di Torricella
era ormai diroccato e che le rendite dei frutti delle terre che vi erano annesse fino al 1495 venivano riscosse dai Monaci di Tremiti su cui Ferdinando II concesse poi esenzione da ogni tributo.
Privilegio questo che era in vigore fino al 1725.

Del Castello di Torricella esistono tracce che riconducono alla sua conformazione a pianta quadrilatera, stando ad un pezzo di muro di recinzione che delimitava la parte meridionale.
Dal rinvenimento di grossi avanzi di muratura disseminati lungo il fianco della collina e sprofondati
nel terreno, si può desumere che il Castello di Torricella era ben costruito e saldato da materiali,come rileva il Marchesani (Storia di Vasto) "duri e di fina creta sono i mattoni impiegati a formare i pilastri angolosi e la bassa parte", frammisti a "sassi squadrati a similitudine delle fabbriche reticolate".
Forse, stando alla presenza di manufatti di epoca etrusca e romana, nel luogo esistevano altre costruzioni.
Indubbiamente la roccaforte venne edificata su preesistenti costruzioni .
"Forse su rovesciato edificio dell’istoniese municipio le guerriere nazioni precedente alle riferite concessioni il Castel Torricella innalzarono".
Ma non è improbabile che sulle diroccate rovine di Castel Torricella, Innico D'Avalos vi abbia fatto costruire, nel XVIII secolo, una Loggia, proprio sulle fondamenta di avanzi romanica forma semicilindrica. Nella località di Castel Torricella, nei pressi di ruderi appartenente alla roccaforte, vennero anche rinvenute delle sepolture, come gli antichi istoniesi usavano per seppellire i loro defunti, lungo il tratto delle strade.
Infatti, qui venne trovato un frammento di tegolone con impressa la scrittura riconducibile a Hosidio o Hostilio Hilario che fu gentile Istoniese e Bucano (5).

GIUSEPPE CATANIA

note
(1)—Alessandro III ab Kal.Julii 1176 v.Ughello Ferdinando- Itala Sacra, sive de Episcopis Italiae et insularum adjacentium-Venetiis l720, Tom.VI Pav.XIV Sive Aprutium-Teatini Episcopi pag.698).
(2)- v.Ughello id.
(3)- Hostilia Felicula fece sepolcro per sè e pei suoi, ella poi ed Hostilis Eutryce vi seguirono la memoria di Quinto Hostilio Strenuo Nutrito,che cessò di vivere in età di anni 6 e giorni trenta (Luigi Marchesani- Storia di Vasto pag.4-3).


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