di LINO SPADACCINI
Due giorni di festa a Vasto il 24 e 25 maggio del 1959, per
la prima volta sede di tappa del Giro d'Italia.
Mentre per l'edizione 2014 la carovana rosa si appresta a vivere
la settimana decisiva, con le mitiche
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tappe dolomitiche e l'incoronazione del
vincitore che avverrà a Trieste, proviamo a fare un passo indietro nel tempo, a
quel 24 maggio del 1959, una domenica davvero indimenticabile per la nostra
città vestita di rosa, quando Gastone Nencini ha trionfato sul traguardo posto
a Belvedere Romani, davanti a Battistini e Massignan.
Quella del 1959 è la quarantaduesima edizione della Corsa Rosa,
in programma dal 16 maggio al 7 giugno, per un totale di 22 tappe. Il Giro alla
fine sarà vinto dal ciclista lussemburghese Charly Gaul, che avrà la meglio sull’astro
nascente Jacques Anquetil, strappandogli la maglia rosa nella penultima tappa,
andando in fuga sul Piccolo San Bernardo e staccando il francese di 10 minuti.
La frazione Napoli-Vasto di 206 chilometri si rivela più
insidiosa del previsto per i ciclisti. “Visto
che percorso?”, dichiara al traguardo ai giornalisti il patron Vincenzo
Torriani, “Il meglio che si potesse
desiderare! E per di più su strade inedite per il Giro. Per molti di voi sarà
stata una sorpresa un tracciato così nervoso e adatto alla lotta”.
Da tutti gli addetti i lavori e anche dai ciclisti il
tracciato alla vigilia era stato giudicato molto impegnativo, ma in pochi
avevano fatto caso alle cartine altimetriche che annunciavano come nell’ultimo
chilometro si dovesse salire dal livello del mare a quota 100 metri, così “si trovarono a spalancar tanto d’occhi
allorché si parò loro davanti il muro da scavalcare per toccare il fatidico
striscione di arrivo di Vasto”.
Dopo la partenza
fissata a Capua, la tappa entra nel vivo dopo il rifornimento di Agnone,
quando cinque corridori approfittano della stanchezza del resto del gruppo
stremato dal ritmo elevato impresso in salita e sotto una fastidiosa pioggia: Dal
Col, Nencini, Massignan, Battistini i battistrada, raggiunti poco dopo da Boni.
In ottanta chilometri il distacco del gruppo della maglia
rosa sale a sei minuti. L’arrivo è ormai vicino. Provenienti dalla litoranea
adriatica, i corridori imboccano la statale 86 Istonia salendo verso Vasto e
deviando a sinistra per la tortuosa strada della Madonna delle Grazie, definito
un autentico “muro”. Il traguardo è posto lungo Belvedere Romani “su un breve rettilineo in salita che
unificava il breve orizzonte nella foschia vespertina: pareva che i corridori
sorgessero dal mare”. La salita è più dura del previsto: “Allunga Battistini, cede di colpo Boni.
Nencini affianca Battistini e lo supera, mentre Massignan perde anch’egli
contatto. L’azione del bianconero del G.S. Carpano è davvero irresistibile.
Nencini spunta al fondo del rettilineo d’arrivo, situato in ripida ascesa, con
qualche metro di vantaggio, aumenta il proprio margine e taglia il traguardo
con 6” su Battistini, 12” su Massignan e 19” su Boni”. Zamboni giunge a
oltre 3 minuti, mentre il gruppo con un ritardo di 6'14.
Stremato, ma decisamente contento, Gastone Nencini ha dato
una grande prova d’orgoglio ed uno schiaffo morale a quanti lo avevano dato per
finito. “Visto che roba? E chi se
l’aspettava un arrivo così”, dichiara il vincitore al cronista di Tuttosport, “Per poco non rimango buggerato come un novellino. Battistini mi ha
sorpreso nella penultima curva, per rimontarlo so soltanto io quanto ho dovuto
penare. Non credevo proprio di farcela e quando con un ultimo disperato
attacco, sono passato in testa sul rettilineo finale in salita, non avevo più
il coraggio di girarmi a studiare la situazione, temevo che da un momento
all’altro il legnanista rinvenisse e mi rimontasse a sua volta. Avevo le gambe
legnose e non solo per la volata”.
Delusione per Battistini. Sembrava proprio di potercela
fare, quando è scattato ed ha visto Nencini cedere di netto, ma è stato solo
per un momento: “È la distanza che,
evidentemente, mi ha giocato un brutto scherzo”, dichiara il secondo classificato,
“perché al momento di reagire alla
rimonta di Gastone, per poco non rimanevo impietrito sui pedali”.
L'entusiasmo degli sportivi vastesi è irrefrenabile. Dopo
l'arrivo inizia l'assalto agli alberghi, soprattutto quelli della Marina, che
ospitano i campioni, a caccia dell'ambito autografo e di qualche foto ricordo.
Una buona accoglienza viene riservata alle vecchie glorie
del ciclismo al seguito della carovana. Il grande campione Gino Bartali riceve
in dono dalla locale sezione del Centro Sportivo Italiano una targa in rame
sbalzato con l'immagine del meraviglioso golfo. Lo stesso omaggio viene offerto
anche al vincitore di tappa, Nencini, ed al campione del mondo in carica
Baldini.
Le strade del centro sono stracolme di gente, soprattutto
Corso Nuova Italia, per assistere alla Fiera del Giro. Sul palcoscenico allestito
per l'occasione si esibiscono il Duo-Festival nel brano"La pioggia
cadrà", Fiorella Bini in "Tuppe tuppe marescià", Carmen Castillo
canta "Cuccurucucù Paloma e "Espana", mentre Nella Colombo esegue
"Boccuccia di rosa", "Io" e "Granada".
La mattina seguente raduno e punzonatura a piazza Marconi e
partenza della decima tappa di 148 km. alla volta di Teramo. Il plotone, formato
dai 110 corridori ancora in gara, sfila lungo le vie principali della città per
ricevere l'ultimo saluto e i meritati applausi dei tifosi vastesi.
Lino Spadaccini
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