venerdì 19 ottobre 2018

Fortificazioni ed architettura militare a Vasto: CASTEL SINELLO


di Giuseppe Catania

Sul finire del secolo XIII, a cinque miglia dalla foce e sulla riva del sinello, tra Monteodorisio e Scerni, sorgeva Castel Sinello.
Ne fa menzione Pietro Polidori, chiamando Senellus il fiume presso cui era costruita la roccaforte.(1)
Nel 1001 era noto sotto il nome Castello di Aso,come risulta da una donazione che Rainero fece in favore del Cenobio di Cassino.
Nel 1301 Rodolfo lo comprese fra le donazioni fatte al Monastero di Tremiti, comprendendo anche una parte della zona litoranea riservata all'esercizio della pesca che faceva parte di Castel Sinello.
Con diploma del 1.5.1047 Enrico III confermò il possesso di
Castel Sinello ai Benedettini di San Giovanni in Venere (Castellum de Senella, cast. de Linari quantum ad ipsium Monasterium gertinet...) (2), che in quel luogo avevano una cella di monaci.

Successivamente il figlio del conte Adelgisio, Vidimino, nel 1053 donò al Monastero di Santo Stefano in Rivo Maris alcune saline situate nei pressi della foce del fiume Sinello.
Il possesso della cella dei monaci Benedettini fu confermato col cenobio di San Giovanni in Venere all'Abbazia di Cassino nel 1157 da Lotario II e i monaci di San Giovanni in Venere furono altresì confermati quali possessori di Castel Sinello da Papa Alessandro III nel 1176 e poi, nel 1205 da Innocenze III.
Nel 1216, con diploma del 50 aprile di Romualdo,duca di Benevento,si fa menzione dell'esistenza dò/una fabbrica di vasellame nei pressi del fiume Sinello.

Fra i baroni che componevano il Giustiziariato d'Abruzzo, figurava, nel 1259, Boamondo di Sinello, cui il re di Sicilia, Federico II, affidò in custodia il prigioniero longobardo Corrado di Rodolfo.

Castel Sinello venne confermato nel possesso dei Benedettini di Tremiti nel 1256 da Papa Alessandro III e, nel 1284 si ha ancora notizia dell'esistenza della fabbrica di vasellame.


GIUSEPPE CATANIA

(l)-Petri Polidori Lancianensis-De Antiquitatibus Frentanorum Istonium-De Fluminibus Frentanorum, pag. 19,20.
(2)-Ferdinando Ugnelle-Italia Sacra, sive de Episcopis Italiae et insularum adjacentium-Venetiis 1720,Tom.VI Prov. XIV sive Aprutium Reatini Episcopi, pag.698.

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