domenica 22 dicembre 2013

Quando nel Sinello in piena annegavano le persone

di Vincenzo Apollonio
La Sinèlle accìde la ggènde
Un suono caratteristico, musica per i nostalgici che vivono lontani dal loro paese, contraddistingue Carpineto in certi periodi dell’anno: il rombo, cupo e incessante, prodotto dalla piena del Sinello e dallo scrosciare tumultuoso del suo affluente Vallone Ferrato che gli fa eco.
Per gran parte dell’anno i due corsi d’acqua sono asciutti o mostrano soltanto piccole polle.
Il sinuoso rio sonoro, “aqua sònula” in lingua madre latina e forse “sunèlle” nella parlata volgare degli antichi abitatori delle sue sponde, già meta di frotte di pescatori dilettanti e lido estivo per improvvisati bagnanti, non porta più acqua da quando essa fu captata per alimentare l’acquedotto alla sorgente della Sella Grande di Castel Fraiano, monte di 1412 metri tra Montazzoli e Castiglione Messer Marino.
Ma quando le abbondanti precipitazioni ne ingrossano la portata, il fiume torna a far paura, con rischio concreto di esondazioni che, come nel recente passato, hanno provocato danni e distruzioni all’agricoltura ed alle attività industriali della vallata.
Le cose nei secoli scorsi, quando le sponde opposte erano collegate unicamente da guadi di fortuna e passerelle, non andavano certo meglio. Carpineto veniva a trovarsi praticamente isolata fra il Sinello a nord e il Vallone alla sua destra e solo qualche ardimentoso osava per necessità attraversarli. I ponti in pietra, che, più volte ricostruiti simili agli originali, fanno ancora bella mostra di sé, furono edificati solo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, allorchè vennero aperte le strade carrozzabili.
Un documento, conservato all’Archivio di Stato di Chieti datato aprile 1861, a pochi giorni cioè dall’avvenuta proclamazione del 17 marzo di Vittorio Emanuele II a Re d’Italia, comprova quanto giustificato era il detto un tempo diffuso fra le popolazioni rivierasche: “ la Sinèlle accìde la ggènde”.
Ecco il testo del documento:
L’anno milleottocentosessantuno il giorno venticinque
del mese di aprile in Carpineto.
Convocato il decurionato nel numero di 6 per gli altri
impediti. Il Sindaco ha presentato allo stesso un dettaglio
della spesa erogata in carlini sedici e grani quattro pel
ritrovamento e trasporto del cadavere Paolo Giuliani
di Atessa, annegato nel fiume Sinello di questo tenimento
nel dì dodici presente mese nel mentre passava detto
fiume, spedito dal Sindaco di Atessa per la convocazione
del nuovo Collegio Elettorale. Il Decurionato considerando
vero la spesa fatta, delibera ad unanimità di voti
che detta spesa venga approvata e desunta dal fondo
delle impreviste del corrente esercizio
. = Così deliberato.
firmati = Girolamo Mastronardi = Antonio Bologna,
Francesco Crisci = Nicola Valentini = Adamo D’Addario,
Evangelista Crisci = Decurioni = Camillo Sangiovanni Sindaco
Per estratto conforme
Il Decurione Segretario
Girolamo Mastronardi
Visto e legalizzato da me Sindaco
Camillo Sangiovanni

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