lunedì 20 dicembre 2021

Il Natale a tavola

Verso il Santo Natale/6
IL TEMPO E LA MEMORIA
a cura di Beniamino Fiore 
C'è chi sostiene che debbano essere nove le pietanze da servire per il cenone di Natale, a ricordo dei mesi del parto della Madonna; oppure 13, per la memoria degli Apostoli di Gesù.
La tradizione vuole che sulla tavole imbandita debbano essere presenti talune pietanze: fedelini conditi con il pomodoro o con il tonno (altri adoperano la sarda); baccalà con patate e olive verdi; scapéce (pesce cotto conservato nell'aceto con diversi ingredienti profumati); capitone.
Da “La vita quotidiana in Abruzzo alla fine del secolo XIX” di
L. Mammarella, veniamo a conoscenza di una succulenta lista di pietanze che si costumava per il menù della vigilia (o per la cena di San Silvestro): maccheroni al sugo di sardelle; polpi in umido con salsa di pomodoro; sardelle e peperoni secchi fritti; baccalà arrosto; contorno di cavoli scucinati; noci e fichi secchi; calcionetti fritti.
Insomma ci si dava da fare attorno ai fornelli tanto da far esclamare ...lu 'ddore arrive a sette vicinate.
Ma, attenti agli scherzi provocati dall'abbondanza del cibo consumato e, senza dimenticarlo, dalle libagioni. Spesso si è vittima di mal di pancia con dolori atroci. Niente paura. C'è sempre il rimedio per la guarigione. La tradizione popolare (che fa affidamento alla medicina empirica, consiglia di tracciare il segno della croce sul ventre e ripetere tre volte:
Sande Stèfane è dumane
j'da lu lette mi azze
facce e mene m'allave
'nsande Chiese mi ni vaje,
striccite, videlle 'ntriccète!


Dolci Natalizi
Tra Natale e Capodanno si preparano, e, naturalmente, si mangiano i popolari e caratteristici calcionetti (detti anche cavicioni) che alcuni consigliano di consumare freddi, cioè “ripassati”, proprio per far esaltare le qualità del ripieno (costituito da un impasto di farina di castagne, oppure di riso bollito e miele; farina e mosto cotto).
Cagginitte (o cavicinitte) sono sgonfiotti di pasta con fiore di farina, uova, olio, vino bianco e riempitura di miele, noci e mandorle pestate; oppure con mosto cotto e mandorle pestate; o cioccolata.
Scrippelle fatte di pasta lievitata (grano tenero e duro) che allungate e affondate in una padella d'olio bollente per ricavarne fritti da arrotolare nello zucchero e consumare caldi.
Taralle arepiene confezionati con farina di fiore, olio e vino bianco, con ripieno di marmellata di frutta e mosto cotto, pane mollicato, bucce d'arancia e ceci.
Pizzelle con sale e con uova. Le prime di farina di fiore con olio, uova, zucchero e olio. Se ne fanno tanti pezzetti a forma di cilindro che vengono cotti coll'apposito ferro scaldato sui carboni.

(G. Catania)

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