“L’idea – mi ha spiegato don Gino - è nata dalla considerazione teologica che noi formiamo una sola famiglia con i santi, che sono nostri fratelli e sorelle. Ogni volta che entriamo nel sacro Tempio ci dobbiamo ricordare che formiamo la Chiesa santa di Dio. Noi preghiamo con loro e loro ci guardano e ci invitano ad imitarli. Sono come spettatori
partecipi nella gara terrena, che noi portiamo avanti, invitandoci ad essere atleti come loro sono stati”.
“I criteri che si sono seguiti nella scelta – ha continuato il parroco – sono quattro. Innanzitutto sono stati scelti santi che sono maggiormente venerati a Vasto: S. Michele, S. Giuseppe, San Pietro, San Paolo, S. Nicola, S. Rita, S. Lucia, S. Antonio, S. Gabriele dell’Addolorata e S. Camillo de Lellis, entrambi
patroni dell’Abruzzo. In secondo luogo è stato scelto il Beato Angelo da Furci, che ha studiato a Vasto nel convento agostiniano, attiguo, a suo tempo, alla concattedrale di S. Giuseppe. Il terzo criterio ci ha fatto scegliere due Beati di grande intensità e attualità spirituale: Charles de Foucauld (fratel Carlo di Gesù) e Madre Teresa di Calcutta. Infine si è pensato ad un Santo che richiama soprattutto i giovani agli ideali di purezza: S. Luigi Gonzaga”.
L’opera è stata realizzata dall’artista poliedrico (oltre a fare mosaici, fa anche sculture, restauri e oggetti d’arredo), Danjel Kosma, nativo di Tirana e attualmente residente a Cupra Marittima (AP), il quale ha lavorato per la Ditta “Lauretana Art” di Mombaroccio (PU).
l'artista dei mosaici, Kosma |
Ho chiesto all’artista la tecnica che ha usato. “E’ stata – mi ha risposto - soprattutto quella di mettere le tessere sul disegni, già preparati, creando dei grandi puzzles, che poi ho applicato sulle pareti. Tuttavia ho utilizzato anche la tecnica tradizionale, mettendo le tessere direttamente sul muro negli
spazi rimasti vuoti o che ho corretto durante l’esecuzione dei vari mosaici”.
LUIGI MEDEA
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