E' UN MODO PER EVITARE L'AUMENTO DELLE TASSE COMUNALI
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Aqualand,
Del Prete: “Vendiamola perché da tre anni non paga”
“Se la filosofia è quella di
vendere le attività e le strutture pubbliche che non producono utili, come ad
esempio la farmacia comunale inserita tra i beni da alienare, è bene che
l’amministrazione provveda alla vendita anche del Parco Aqualand del Vasto che
potrebbe sfruttare alle casse comunali diversi milioni di euro”. Nicola Del
Prete, consigliere comunale di opposizione analizza le diverse opzioni che potrebbero
evitare l’aumento delle imposte comunali. “A quanto mi risulta – spiega il
consigliere Del Prete-, ma spero di essere smentito con i documenti non con le
chiacchiere, il gestore del parco acquatico “Aqualand del Vasto” si è fermato al
2010 nei versamenti delle somme annuali che deve, per convenzione, al Comune. Addirittura
l’ultimo versamento sarebbe un acconto, in
contrasto con quanto previsto dalla
convezione in essere che, invece, fa riferimento espressamente al versamento
del dovuto in “un’unica soluzione” entro dicembre dell’anno in corso. Ciò
significa che il Comune di Vasto vanterebbe un credito, 2013 compreso, di oltre
250 mila euro per il solo affitto della struttura. Il problema, però, è anche
un altro. Una struttura del genere produce rifiuti ed è dovuta, al pari di
tutte le altre imprese turistiche, al pagamento della Tarsu in misura stabilita
dalla giunta nel 2010 per una somma di euro 3,5 al mq. In precedenza quella
tipologia di struttura pagava una somma notevolmente più bassa: 0,60 al mq. Ci
piacerebbe sapere se il gestore ha provveduto al pagamento delle somme dovute e
se non lo ha fatto, in quali termini gli uffici comunali hanno attivato le
procedure per il recupero coattivo delle somme. Trattasi di decine e decine di
migliaia di euro. Al tempo stesso, mi auguro che il gestore abbia provveduto a
regolarizzare la morosità con
la
Sasi per il consumo di acqua, che pure cominciava ad
avvicinarsi a cifre importanti. Eppure in estate il richiamo di quella che è
stata una intuizione dell’ex Ministro Gaspari, voluta ed avviata dall’ex
sindaco Prospero ed inaugurata dall’ex sindaco Tagliente è alta, dunque
accumulare debiti nei confronti del proprietario del Parco, ovvero il Comune e
con enti che erogano altri servizi, non è segno di buona gestione. Mi rifaccio
ad una dichiarazione del Presidente del Consiglio comunale di qualche anno fa –
incalza Del Prete – quando disse che era opportuno vendere Aqualand per dare respiro
alle casse comunali. Oggi più che mai, al cospetto di un bene che vale molto
sul mercato dei servizi al turismo ma che non produce nulla all’amministrazione
comunale perché il gestore ha sempre da rivendicare qualcosa che ha fatto per
il Parco e per tanto deve essere sgravato dalle somme stabilite
contrattualmente, è bene puntare senza esitazione alla vendita del Parco. Che
non sarebbe penalizzante nei confronti del gestore visto che la convenzione in
essere gli consente di esercitare nei 60 giorni successivi il diritto di
prelazione. Gli effetti positivi per l’amministrazione comunale sarebbero
diversi. Il primo è l’incasso di qualche milione di euro che di questi tempi fa
sicuramente comodo. Il secondo è che, a quel punto, il titolare del Parco non
potrà più accampare scuse sul chi deve fare cosa (come purtroppo avviene quando
le convenzioni sono scritte per non essere chiare fino in fondo.
Ndr: la
rescissione del contratto per morosità non è previsto dalla convenzione!!!). Il
terzo beneficio è che si darà modo a quanti hanno capacità imprenditoriali in
questo settore (se il gestore dovesse rinunciare alla prelazione) di poter
avviare nuovi ed importanti finanziamenti su una struttura che a quel punto sarà
interamente privata e sulla cui gestione non ci sarà più il paracadute della
presenza pubblica. Al posto di chiedere ai cittadini vastesi più di 7 milioni
di euro all’anno per
la Tarsu,
l’amministrazione comunale bene farebbe a rendere produttivi i suoi beni perché
questa stretta dovuta alla crisi impone scelte precise che non possono, in
nessun modo, salvaguardare gli interessi
di alcuno a scapito della collettività.
E’ mia intenzione – conclude Del Prete
– non limitarmi ad una semplice interpellanza, su questo argomento, ma di
andare fino in fondo, anche scrivendo alla Corte dei Conti, se non verranno
adottati provvedimenti immediati improntati alla salvaguardia dell’interesse
pubblico. A proposito: qualcuno ha visto il campo di calcio che il gestore
avrebbe già dovuto realizzare da anni per 260 mila euro in virtù del nuovo
contratto di affitto fino al 2021?”.
Nicola Del Prete (Consigliere comunale Vasto)
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