Ing. Sergio Bini |
Biografia completa http://www.lumsa.it/sergio-bini?nf=2018&tpage=docenti
Da questo mese Sergio Bini dirige QUALITA' storica e prestigiosa da rivista dell'Associazione Italiana Cultura Qualità che esce a Milano da 42 anni. Ecco il suo primo editoriale da direttore, con un titolo che è tutto un programma:
La qualità non è mai un caso...
di Sergio BINI
È con non poca emozione ed apprensione che, a partire
da questo numero, eredito la direzione di «QUALITÀ», la storica Rivista edita
dall’Associazione Italiana Cultura per la Qualità ; incombenza che mi riempie di orgoglio e
di una grande responsabilità,
La rivista dell'Ass. Ital. Cultura Qualità |
Su tutti, predomina il grande rispetto, quasi religioso, per le pagine di questa Rivista, nonché per la storia che essa nasconde e la letteratura tecnica che ha sempre espresso; «QUALITÀ» costituisce un delicato e prezioso strumento che da sempre si pone l’obiettivo di mantenere alta la tradizione, la cultura e le competenze riguardanti tutte le materie riconducibili al più ampio concetto di “Qualità”. Ma, un istante dopo, non posso non rivolgere un affettuoso pensiero al mio prestigioso predecessore: Giovanni Mattana - maestro, collega ed amico - che con fraterna professionalità ha assicurato il normale avvicendamento, in coerenza con le regole e le metodiche condivise da generazioni di studiosi e professionisti. Questo avvicendamento si può ricondurre all’antropologica applicazione della lezione che ci ha lasciato Joseph Alois Schumpeter quando teorizzava che: «ogni impresa che continui ad essere ...gestita ed
amministrata, sia pure con la massima competenza, se non si trasforma continuamente e non si adatta a nuovi compiti ed a nuove situazioni, perde con il tempo qualsiasi significato ed alla fine è destinata a scomparire».
Spero di essere all’altezza della storia della
Rivista, della statura del mio predecessore e del momento critico attraversato
dal Paese; fortunatamente le sfide mi sono sempre piaciute!
Coerentemente con le regole ed i principi di gestione
per la Qualità ,
sarete voi lettori - Soci della “rete AICQ”, simpatizzanti, appassionati,
professionisti, studiosi e ricercatori - i “clienti” ai quali la direzione
della Rivista deve fornire risposte, “prodotti” e“servizi” soddisfacenti. Mi
auguro si attivi quel dialogo costruttivo con tutti voi necessario per poter
assicurare un miglioramento continuativo!
Le “lezioni americane”
Quando ho iniziato a riflettere sul come dare
concretezza a questa “responsabilità”, il pensiero è corso quasi immediatamente
alle “Lezioni americane”, l’ultima produzione letteraria dell’amato
scrittore Italo Calvino; le “sei proposte per il prossimo millennio”
- leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità,
molteplicità e consistency - sembrano quasi costituire altrettanti “item”
nei quali risulta possibile disaggregare un modello di rappresentazione della
“Qualità”, ai quali Calvino aveva aggiunto una appendice
metodologica (cioè “trasversale” e/o sistemica)
dedicata al “cominciare ed al finire”.
Il progetto editoriale, allora, si poggerà su queste
“sei lezioni” che costituiranno l’alveo culturale entro il quale si snoderanno
i sei numeri annuali della Rivista.
Per una strana coincidenza questo primo numero della
“mia gestione” riguarda argomenti come l’ICT, il turismo, il consumerismo, le
tecniche di “supporto” che rientrano ampiamente nel concetto di «leggerezza»
mirabilmente rappresentato nella prima
“lezione” di Calvino: «nei momenti in cui il regno
dell’umano mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come
Perseo in un altro spazio.
Non sto parlando di fughe nel sogno o
nell’irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio approccio, devo guardare
il mondo con un’altra ottica, un’altra logica, altri metodi di conoscenza e di
verifica.
Le immagini di leggerezza che io cerco non devono
lasciarsi dissolvere come sogni dalla realtà del presente e del futuro ...
Nell’universo infinito ... s’aprono sempre altre vie
da esplorare, nuovissime o antichissime, stili e forme che possono cambiare la
nostra immagine del mondo ...
Oggi ogni ramo della scienza sembra ci voglia
dimostrare che il mondo si regge su entità sottilissime ... È vero che il
software non potrebbe esercitare i poteri della sua “leggerezza” se non
mediante la “pesantezza” dell’hardware; ma è il software che comanda, che
agisce sul mondo esterno e sulle macchine, le quali esistono solo in funzione
del software, si evolvono in modo da elaborare programmi sempre più complessi.
La seconda rivoluzione industriale non si presenta
come la prima con immagini schiaccianti quali presse di laminatoi o colate d’acciaio,
ma come i bits d’un flusso d’informazione che corre sui circuiti sotto forma
d’impulsi elettronici. Le macchine di ferro
ci sono sempre, ma obbediscono ai bits senza peso
...»
Sono onnipresenti nella storia dell’uomo queste
coppie bipolari: tangibile/intangibile; hardware/software; realizzazioni
(opere, prodotti, progetti)/know-how (cultura, competenze, conoscenze, regole).
Nel Medio Evo generazioni di “maestri d’opera” e di
“artifex” - i nostri antenati della Qualità - hanno a
lungo ricercato sperimentalmente quale dovesse essere il corretto bilanciamento
tra le due componenti ed il “rapporto aureo” tra le rispettive dimensioni, in
modo tale da poter assicurare il giusto equilibrio delle masse, delle forme,
dei concetti, delle rappresentazioni, delle realizzazioni e ... della
perfezione.
L’ICT Information and communication technology
La “leggerezza” per antonomasia - nello scritto di
Calvino, datato 1985 - è costituito dal cosiddetto “software”; per questo i tre
articoli dedicati alla argomento non potevano che aprire la Rivista.
Al riguardo un contributo fondamentale è stato
fornito dai colleghi del Comitato “Qualità del software e dei servizi IT”; i
tre scritti riguardano: gli aspetti
gestionali relativi ad un “Sistema Integrato Qualità e Sicurezza dell’informazione;
un approfondimento specifico sullo standard ISO/IEC 27001 dedicato alla
sicurezza delle informazioni; la riscoperta dello standard italiano UNI
11097:2003 -una norma “nascosta” che viene riscoperta per misurare il grado di
efficacia nella conduzione dei Sistemi di Gestione.
Il turismo
In un momento critico come l’attuale per il Paese, il
turismo potrebbe costituire la grande miniera per attrarre persone da tutto il
mondo, creare posti di lavoro, favorire gli investimenti per la valorizzazione
dei siti, alimentare il circolo virtuoso del “benessere”
e, quindi, incrementare il PIL.
L’articolo 9 della Costituzione recita puntualmente
che «la Repubblica
tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione»; ma non
sembra che questo articolo risulti applicato sull’intero territorio nazionale.
Al riguardo, nel web, ho trovato di recente una lettera del prof. Salvatore
Settis (Italia Nostra) nella quale denuncia: «i danni al paesaggio ci
colpiscono tutti, come individui e come collettività. Uccidono la memoria
storica, feriscono la nostra salute fisica e mentale, offendono i diritti delle
generazioni future. L’ambiente è devastato impunemente ogni giorno, il pubblico
interesse calpestato per il profitto di pochi. Le leggi che dovrebbero
proteggerci sono dominate da un paralizzante “fuoco amico” tra poteri pubblici,
dai conflitti di competenza fra Stato e Regioni. Ma in questo labirinto è
necessario trovare la strada: perché l’apatia dei cittadini è la migliore
alleata dei predatori senza scrupoli ...».
Sono sotto gli occhi di tutti noi, purtroppo, campi
di girasoli che stanno progressivamente lasciando spazio a tecnologiche (e poco
estetiche) distese di pannelli fotovoltaici, dolci versanti delle colline
italiane che vengono cementificati con villette “marine” e/o con capannoni
industriali, le abitazioni nei centri storici medievali che vengono
“ammodernate” con disarmoniche finestre di alluminio, particolari sky-line
delle montagne dell’Italia centrale che vengono brutalizzati grazie a
gigantesche pale eoliche.
Nella sezione si sono voluti ospitare quattro scritti
particolari per il loro attento e rispettoso sguardo rivolto al territorio e all’ambiente:
tre casi di studio di esperienze locali “minori” caratterizzate da un approccio
metodologico e sostenibile alla salvaguardia del territorio come risorsa da
valorizzare per favorire un “turismo” durevole: Capri, Matera e
l’Abruzzo(shire); uno scritto accademico
che approfondisce gli aspetti relativi alle “dimensioni sensoriali dei luoghi e
la qualità dell’esperienza turistica”; dimensioni intangibili da gestire con
grande attenzione e competenza, in quanto le “emozioni” che rimangono
memorizzate nel viaggiatore dopo una esperienza turistica sono quelle che fanno
la differenza. Per certi versi è una applicazione al turismo della “qualità
attrattiva” del modello di Noriaki Kano.
Il consumerismo
L’articolo 129A del Trattato di Maastricht -
sottoscritto il 7 febbraio 1992 ed i cui effetti i cittadini dell’Unione
Europea sentono quotidianamente tutta la loro ampiezza e durezza - è dedicato
specificatamente alla «protezione dei consumatori” e recita: «1. La Comunità contribuisce al
conseguimento di un livello elevato di protezione dei consumatori mediante: a)
misure adottate in applicazione dell’articolo 100 A nel quadro della
realizzazione del mercato interno; b) azioni specifiche di sostegno e di
integrazione
della politica svolta dagli Stati membri al fine di
tutelare la salute, la sicurezza e gli interessi economici dei consumatori e di
garantire loro un’informazione adeguata. ......»
Anche prima che l’allora Commissione Europea si
interessasse ai “consumatori”, in Italia era presente un importante ed
autorevole “movimento consumerista” composto da diverse Associazioni e
Movimenti in grado di rappresentare le diverse possibili segmentazioni dei
“cittadini” (che non sono solo “consumatori”) e degli ambiti tematici di
riferimento; i notevoli risultati conseguiti dal movimento consumerista
nazionale sono indubbiamente un merito da riconoscere alla capacita ed allo
spessore competenziale dei vari leader.
Ho voluto che la Rivista ospitasse, al riguardo, uno scritto in
grado di illustrare la storia e le attività del “Consumers’ Forum”, un importante
e particolare soggetto “tutto italiano” che nasce con l’obiettivo di
individuare soluzioni win-win tra i grandi soggetti fornitori di servizi e
prodotti ed i rappresentanti dei cittadini/consumatori, nonché di approfondire
scientificamente le differenti peculiarità e gli aspetti strumentali.
Gli approfondimenti e le rubriche
Ci sono, pertanto, due contributi importanti nella
sezione dedicata a “le tecniche e gli strumenti per lo sviluppo e la conduzione
dei Sistemi di Gestione”.
In modo sistematico e puntuale, a partire dal
seguente numero, saranno presenti delle Rubriche specifiche al fine di
poter presentare, con spirito di servizio nei confronti dei lettori, degli
argomenti particolari: il commento alle norme; l’inviato nel “mondo
degli Auditor”; le “best practices”; l’angolo del
“bibliofilo”; e così via.
Tutti i numeri della Rivista si concluderanno con uno
spazio di “approfondimento” che verrà messo a disposizione di una
personalità del mondo scientifico, accademico, dell’impresa, del lavoro, o
delle professioni, per stimolare un dibattito tra i lettori;
in questo numero l’approfondimento è dedicato al «”Business
Sociale” per ripensare l’impresa», prezioso contributo del prof. Enrico Maria
Mosconi.
* * * * *
«La poesia dell’invisibile, la poesia delle infinite
potenzialità imprevedibili, così come la poesia del nulla nascono da un poeta che
non ha dubbi sulla fisicità del mondo» [Italo Calvino].
Ovviamente questo primo numero si pone l’obbiettivo
di offrire una visione quanto più possibile caleidoscopica e multidisciplinare della
Qualità; colgo l’occasione per esprimere il mio ringraziamento a tutti i colleghi,
gli esperti, studiosi ed accademici che hanno voluto dedicare il loro tempo ed
il loro impegno per consentire il conseguimento di questo obbiettivo,
condividendo con tutti noi le loro conoscenze e le loro competenze. Mettere a
disposizione degli altri i propri saperi è un grande segno di approccio etico
alla vita.
Ha veramente ragione John Ruskin quando teorizzava
che: «la Qualità
non è mai un caso; essa è sempre il risultato di uno sforzo intelligente!»; e
uno sforzo continuo e sinergico che tutti siamo chiamati a fare per assicurare
un futuro migliore all’Italia ed alle generazioni che verranno.
Sergio BINI
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