"Se qualche volta, durante la passeggiata pomeridiana lo si incontrava, era buona norma cambiare strada perché c’era il caso, tutt’altro che infrequente, che quella passeggiata potesse essere interpretata come segno di cattiva volontà nello studio e provocare una interrogazione il giorno successivo”.
Settantacinque
anni fa, il 21 ottobre del 1938 ci lasciava Don Ernesto Del Fra, cappellano
militare durante il primo conflitto mondiale e professore nelle scuole tecniche
di Vasto.
Ricercare,
scovare, studiare notizie sulla storia di personaggi poco conosciuti, se non
del tutto dimenticati dalla memoria cittadina, ci da la possibilità di
riscoprire figure interessanti, che durante la loro vita hanno lasciato una
traccia positiva del loro operato. Uno di questi è senz’altro il canonico
vastese Don Ernesto Del Fra, nato nella nostra città il 21 maggio del 1887.
Spinto
da
un’ardente vocazione religiosa, Ernesto frequentò il seminario con passione
e abnegazione. Dotato di grande intelligenza, già durante gli anni degli studi,
mostrò spiccate doti oratorie, tanto che il 24 giugno del 1909, nella sala
comunale, commemorò la grande giornata di Solferino e S. Martino, “con rapida sintesi storica e con parola
calda ed eletta”. Alla conferenza assistettero i professori e gli alunni
della R. Scuola Tecnica, il segretario della locale Sottoprefettura, l’avv.
Ortolani, alcune insegnanti delle scuole elementari e una rappresentanza
municipale.
Terminato
il percorso formativo in seminario, venne ordinato sacerdote l’8 marzo 1913,
all’età di 25 anni. Entrato da subito nel corpo insegnante della R. Scuola
Tecnica di Vasto, a causa del primo conflitto mondiale, partì come cappellano
militare nelle zone di guerra, in particolare nell’Ospedale da Campo n.0126 del
24° Corpo d’Armata.
Tornato
nella sua città natale, Don Ernesto, tornò ad insegnare nella R. Scuola
Tecnica. La sua materia principale era l’italiano e nell’ultimo anno si dedicò
ad altre due materie, successivamente eliminate dal regolamento scolastico:
“retorica e stilistica” e “diritti e doveri”, che trattava l’organizzazione
degli organi costituzionali dello Stato. “Fra
i professori ricordo il Can. Prof. D.Ernesto Del Fra”, scriveva il
compianto Giuseppe Pietrocola qualche anno fa, “caratteristica figura di sacerdote sempre azzimato ed elegante, di
ottima preparazione accademica, ma abitualmente molto severo. Se qualche volta,
durante la passeggiata pomeridiana lo si incontrava, era buona norma cambiare
strada perché c’era il caso, tutt’altro che infrequente, che quella passeggiata
potesse essere interpretata come segno di cattiva volontà nello studio e
provocare una interrogazione il giorno successivo”.
Il
16 luglio del 1922 venne promosso
canonico teologo del Capitolo Cattedrale di Vasto, mentre con Decreto del 13
gennaio del 1929 della Presidenza Generale dell’Opera Nazionale Balilla, venne
nominato Cappellano della 72’ Legione Avanguardia Fascista “Silvio Spaventa”.
Per
volontà del Barone Luigi Genova, Don Ernesto Del Fra, ricoprì la carica di rettore
della chiesa di S. Filomena, così come confermato nel testamento del
benefattore vastese: “Avendo lasciato al
Seminario il mio palazzo di abitazione”, si legge nel testamento, “rimane, come per legge, a suo carico così la
spesa della manutenzione della Chiesa di S. Filomena ad esso annessa, come la
spesa dell’officiatura della medesima chiesa, facendo celebrare tutte le messe
e funzioni sacre indicate in altro elenco che si troverà del pari
nell’involucro, che racchiude questo testamento. È mia volontà che il rettore
della summentovata chiesa, il mio compare canonico Ernesto del Fra, rimanga in
questo suo ufficio; cessato lui, la nomina del nuovo rettore dovrà cadere su di
un sacerdote nativo di Vasto”.
Don
Ernesto del Fra morì a Roma il 21 ottobre 1938.
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