talora oltremodo chiassoso. In tale condizione e nuova atmosfera, avendone ancora tempo e voglia, passeggiando in riva si torna a percepire gradevolmente lo sciabordìo dell’onda, ora tranquilla e cadenzata, in una sorta di andante con moto, ora più sostenuto e intenso, simile ad un vibrare continuo di un “piatto” d’orchestra o a un lontano, più o meno intenso, rullare di tamburi ...
Apprendo e leggo di un’iniziativa scientifica e culturale che nel Vasto intende dire delle onde e del mare, del come e con quali condizioni navigare, e non meno di quanto sia profondo e delicato tale universo d’acqua, la sua composizione chimica e biologica, la sua specifica e sempre più minacciata flora e fauna. Questo – da quel che leggiamo sul blog NoiVastesi – è, all’incirca - nel programma della Manifestazione formativa “Scienza dell’onda e della vela”, indetta dal Liceo Scientifico “R. Mattioli” di Vasto e di VastoScienza, Centro Culturale di Scienza e Arte.
Si torna così a ‘riguardare’ il mare nella sua complessità, in un luogo in cui la sua presenza è ‘immanente’ oltre che gratificante, quantomeno alla vista, ma dove (ammettiamolo) sempre più lo si percespisce ed utilizza quasi esclusivamente per “i bagni”, rinfrescanti e banalmente turistici. Da queste nostre parti ormai non si naviga e poco più si pesca, fatte salve le meritevoli eccezioni della scuola dei piccoli velisti del Pontile, classe “Optmist”, e di qualche velista con barca di stanza e approdo al porto di Punta Penna. Dalla riva praticamente non ci si discosta più, tranne qualche raro windsurf, neppure con i banali pedalò che negli anni passati presero il posto, per la minor fatica e magiore appeal balneare, dei pattìni o “mosconi”, da passeggio o “da corsa”, per i quali e sui quali occorreva comunque affondare e spingere in acqua il remo con buona lena, fatica e sapienza necessaria al governo del natante...
Ciò sommessamente annotato,
nella circostanza, al richiamo di educazione ambientale sopra detto, che si
spera sia per i giovani felice e produttivo, non solo in termini
tecnico-scientifici, desidero qui
dedicare idealmente due dei miei componimenti poetici che dal mare e dal
suo respiro, dal nostro simpatetico
convivere, abitativo se non marinaresco, traggono ispirazione, talora conforto
e ragione del sentire e dire.
La prima, frammentata e giocosa, insieme lievemente romantica, in un dar per certo una naturale simbiosi tra la vela, mare e il nostro sentimentale con-vivere. La seconda, più intimistica, nata in questi giorni estivamente nuovi e diversi, riguarda e percepisce il mare come componente naturale e ineliminabile al mio paesaggio sensitivo e mentale. Spero che siano letti, per quel che valgono, con gradimento e, come sopra detto, per una qualche positiva riflessione. (GFP)
La prima, frammentata e giocosa, insieme lievemente romantica, in un dar per certo una naturale simbiosi tra la vela, mare e il nostro sentimentale con-vivere. La seconda, più intimistica, nata in questi giorni estivamente nuovi e diversi, riguarda e percepisce il mare come componente naturale e ineliminabile al mio paesaggio sensitivo e mentale. Spero che siano letti, per quel che valgono, con gradimento e, come sopra detto, per una qualche positiva riflessione. (GFP)
Se
il vento la vela
Sta la vela
adagiata sull’onda,
adagiata sull’onda,
ascolta a lungo
il gabbiano che stride,
il gabbiano che stride,
sogna
il vento che la gonfi
d’un tratto,
il vento che la gonfi
d’un tratto,
spera ancora
che la porti
con sé.
che la porti
con sé.
Andranno assieme
felici
lontano.
felici
lontano.
Giuseppe F.
Pollutri, aprile ‘11
E’ l’approdo che chiedo
Nel grembo
cullante dell’onda di mare
ho gettato e poi
raccolto di nuvola
un lembo,
nella spuma
increspata dal soffio di Maestro
ho ravvisato d’una
vela il suo palpito,
incessante.
Mia e tua era la
vita,
nautilante
sull’onda,
e il cuore che batte più forte
sull’onda,
e il cuore che batte più forte
all’abbraccio è
l’approdo che chiedo,
nel giorno o di notte,
nel giorno o di notte,
sommesso all’alba,
d’un fremito solo
avvincente nella sera.
Giuseppe F. Pollutri,
nel Vasto, il 2 di settembre 2013
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