riceviamo e pubblichiamo
Se per Vasto, come dovrebbe testimoniare la manifestazione di domenica, il
periodo del Toson d’Oro ha un significato storico e di riferimento per la città,
allora perché ci fermiamo ad una sfilata e non andiamo oltre? Creiamo qualcosa
che vada oltre delle semplici passeggiate di figuranti in costume, gli unici vastesi coinvolti. Poniamoci come l’obiettivo qualcosa di più concreto e coinvolgente per la città. Si, c’è stato un successo di pubblico, forse molti erano più interessati a individuare fra i figuranti persone conosciute che rivivere quel periodo storico. Per quella che vorrebbe essere una rivisitazione di quel periodo non basta una passeggiata in costume per il corso e la riproposizione di un discorso dal balcone di palazzo d’Avalos. Creiamo i presupposti per una manifestazione con una vera ricostruzione della nostra storia,una struttura permanente, niente di diverso di quanto hanno costruito in diverse cittadine dell’Umbria. Lazio ecc; che propagandano e esportano la loro storia. Se vogliamo proseguire con questa rivisitazione del Toson d’Oro, perché non creare una struttura adeguata: un gruppo folcloristico con sbandieratori, cavalieri che si esibiscono in incontri d’armi, giullari, artisti di strada,figuranti che interpretano le danze del tempo. Ricostruire durante la manifestazione in angoli di Vasto le atmosfere del periodo, riscopriamo i pasti di allora per proporli anche ai turisti. Senza tutto questo, le sfilate sembrano un corpo estraneo per la cittadinanza un semplice spettacolo, che stuzzica una calante curiosità per la ripetitività della proposta. Una sceneggiata difficilmente paragonabile con la concorrenza delle altre cittadine, che credetemi offrono molto di più. Una manifestazione “contraffatta”, niente di originale e coinvolgente che può valere il costo della benzina/gasolio per assistervi. Non ricreiamo un altro Vasto Film Festival. Un breve sondaggio su questo avvenimento ha riscontrato vincente il commento:“che palle”. Segue a notevole distanza: “ interessante ma un po’ noioso” dichiarato da “chi ci capisce” e dai “coinvolti”. E’ stato un successo? Valeva la pena fare questo investimento? Il dubbio si sta sempre più insinuando nei vastesi che loro malgrado, anche in tempo di vacche magrissime, continuano a finanziare queste manifestazioni all’oscuro dei costi e dell’eventuale economico ritorno sull’investimento. In città si hanno priorità a cui Piazza Barbacani dovrebbe prestare orecchio.
Non attendo commenti o risposte ma continuo a “ciuffilà”.
Enzo La Verghetta
5 commenti:
Sono totalmente d'accordo: che palle! Ma poi cosa c'entrano gli sbandieratori con la ricostruzione di quel periodo? Credo che dopo una prima volta nessuno torni a Vasto per questo spettacolino . . .
Filippo perchè li fanno sfilare? Fanno un falso storico o è solo per fare volume?
Poi se per te la sfilata non è un richiamo ma solo una spesa inutile perchè non lo fai presente e Luciano, che è sempre pronto a recepire i desideri dei vastesi.
Allora ti rispondo, ma ci vuole un pò di pazienza. Dunque, innanzitutto la manifestazione deve andare avanti perchè potrebbere essere un buon richiamo turistico per Vasto se, e sottolineo se, resa meno caciarona e più fedele alla ricostruzione del periodo. Non dimentichiamo che i fatti si svolsero nel 1723 e gli sbandieratori sono del '300. E poi, vogliamo parlare del duello? No, non ne parliamo . . . Purtroppo è sempre la solita sfilata con i personaggi del luogo, tutti pomposi ed in forma solenne, diciamo tronfi. Come dici tu bisogna reinventare di sana pianta la ricostruzione dell'evento rendendolo anche un pò elegante, chiedendo il parere di studiosi, persone di cultura. E certamente tra gli spettatori ce ne saranno stati . . . Ultima cosa: cosa dovrei andare a dire a Luciano?
Concludendo, dovresti dire a Luciano quello che hai riportato nella tua nota.
La manifestazione dovrebbe essere “più fedele alla ricostruzione del periodo”, “i fatti si svolsero nel 1723 e gli sbandieratori sono del '300” e non ci azzeccano. “renderlo anche un pò elegante, chiedendo il parere di studiosi, persone di cultura”. Ti pare poco?
Comunque se condita con l’offerta di altre attrazioni, vedi la mia nota, potrebbe avere più attrattiva e portare qualche turista in più. Fatta bene potrebbe avere una risonanza più ampia oltre le mura cittadine. Se circoscritta ai soli vastesi è un costo per la comunità se partecipano anche i turisti può diventare un guadagno. A questo dobbiamo tendere! Se non c’è poi un adeguato ritorno sull’investimento, Vasto ha altre priorità. Sei d’accordo.
Lo spirito della mia nota è sempre quello di invitare ad inventare qualcosa che possa aiutare la nostra città a sopravvivere. Le mie proposte saranno anche da verificare ma cominciamo a pensare a costruire qualcosa da offrire come richiamo ai turisti, e convogliare su Vasto una manciata di denaro fresco verso un’economia locale certamente non florida. L’inventiva e l’innovazione sono il futuro, la manna statale è finita. Oggi, forse nemmeno Peppino e Remo potrebbero ripetersi.
Per favore "state" silenzio. E' Meglio!
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