Il dipinto "Veduta di Vasto" (1853) di Nicola Palizzi è stato dato in prestito per l'esposizione da Stefano D'Adamo che vive a Milano. |
Eccezionale mostra al Piccolo Circolo GaribaldinoRITROVATO UN DIPINTO DELL'ARTISTA NICOLA PALIZZI
Un'area museale privata al Vico Sinello di Vasto
di Giuseppe Catania
Eccezionale mostra al “Piccolo Circolo garibaldino” presso il B&B di Vico Sinello, nel centro storico di Vasto, su iniziativa dell'architetto Francescopaolo D'Adamo (già assessore alla cultura di Vasto), con l'esposizione di un dipinto di Nicola Palizzi (Vasto 20-02-1820/Napoli 25-09-1970) dal titolo “Veduta di Vasto” (olio su tela firmato e datato 1853),con la collaborazione dell'Associazione 72dellarte.
Il dipinto proviene dalla Galleria D'Arte Enrico di Milano,recuperato da privati e portato a Vasto dal proprietario,cultore dell'arte, Stefano D'Adamo, per essere esposto agli appassionati dell'arte pittorica dei fratelli Palizzi (Filippo, Giuseppe, Nicola, Francesco Paolo) dei quali la Pinacoteca Civica di Palazzo D'Avalos custodisce numerose opere.
“Fare cultura seguendo un percorso lungo le strade, le piazzette ed i vicoli più nascosti,ma ricchi di attrattive” - sottolinea l'architetto Francescopaolo D'Adamo - dove resistono le attrattive urbanistiche e gli ambienti ancora intatti, è un'iniziativa anche turistica, oltreché culturale e storica, meritevole di essere valorizzata per la ulteriore conoscenza delle peculiarità ambientali della Città”.
All'inaugurazione della mostra hanno introdotto i preliminari con rilievi critico-storici il giornalista Giuseppe Catania, il critico Roberta Presenza e Stefano D'Adamo al quale bisogna dare merito di aver portato a Vasto, patria dei Palizzi, il prezioso dipinto, che ritrae, ispirandosi alla tipica scuola napoletana, una visione mnemonica della città di Vasto, da sinistra con il palazzo S. Anna (trasformato nella omonima chiesa dai frati cappuccini della Regione Abruzzo) e si sviluppa sul contesto urbano comprendendo il convento di San Francesco di Paola (oggi Chiesa dell'Addolorata) un tratto della torre angolare del castello Medioevale inglobata dal Palazzo Palmieri,poi Piazza Barbacani (in fondo la Chiesa del Carmine;quindi Piazza Rossetti e la Torre Bassano e lo sviluppo urbanistico,fino alla Loggia Amblingh.
Il “Palizzi ritrovato” ci ha fatto scoprire anche un angolo inedito del borgo antico della Città, cioè il complesso degli edifici che ospita il Piccolo Circolo Garibaldino, presso il B&B creato da Francescopaolo D'Adamo,in cui si nota, oltre alla caratteristica tipologia urbanistica antica, dopo una saggia ed accurata opera di ristrutturazione,un inedito museo dell'antichità, con una ricercata e certosina raccolta di reperti d'arte,di artigianato, di sculture, ceramiche, arredi domestici, moto, biciclette, strumenti casalinghi, arazzi, stampe antiche, cartoline d'epoca da cui si può anche avere una idea delle mode e degli abiti di un tempo.
Per scoprire quanta dovizia di oggetti abbia saputo reperire, custodire e catalogare l'architetto Francescopaolo D'Adamo, soprattutto per l'amore per la Città, per l'orgoglio di aver creato un luogo meritevole d'essere visitato in un suggestivo percorso cittadino (la cui viabilità è purtroppo dissestata e dimenticata dalle istituzioni), dove i visitatori della Città, i turisti, possono provare il piacere di notare con quanta attenzione e amore sono state raccolte testimonianze antiche, non solo sotto il profilo del recupero edilizio, bensì soprattutto l'ospitalità e l'opportunità di apprezzare il gusto e la ricchezza della raccolta museale inedita e di notevole valore.GIUSEPPE CATANIA
Un'area museale privata al Vico Sinello di Vasto
di Giuseppe Catania
Eccezionale mostra al “Piccolo Circolo garibaldino” presso il B&B di Vico Sinello, nel centro storico di Vasto, su iniziativa dell'architetto Francescopaolo D'Adamo (già assessore alla cultura di Vasto), con l'esposizione di un dipinto di Nicola Palizzi (Vasto 20-02-1820/Napoli 25-09-1970) dal titolo “Veduta di Vasto” (olio su tela firmato e datato 1853),con la collaborazione dell'Associazione 72dellarte.
Il dipinto proviene dalla Galleria D'Arte Enrico di Milano,recuperato da privati e portato a Vasto dal proprietario,cultore dell'arte, Stefano D'Adamo, per essere esposto agli appassionati dell'arte pittorica dei fratelli Palizzi (Filippo, Giuseppe, Nicola, Francesco Paolo) dei quali la Pinacoteca Civica di Palazzo D'Avalos custodisce numerose opere.
“Fare cultura seguendo un percorso lungo le strade, le piazzette ed i vicoli più nascosti,ma ricchi di attrattive” - sottolinea l'architetto Francescopaolo D'Adamo - dove resistono le attrattive urbanistiche e gli ambienti ancora intatti, è un'iniziativa anche turistica, oltreché culturale e storica, meritevole di essere valorizzata per la ulteriore conoscenza delle peculiarità ambientali della Città”.
All'inaugurazione della mostra hanno introdotto i preliminari con rilievi critico-storici il giornalista Giuseppe Catania, il critico Roberta Presenza e Stefano D'Adamo al quale bisogna dare merito di aver portato a Vasto, patria dei Palizzi, il prezioso dipinto, che ritrae, ispirandosi alla tipica scuola napoletana, una visione mnemonica della città di Vasto, da sinistra con il palazzo S. Anna (trasformato nella omonima chiesa dai frati cappuccini della Regione Abruzzo) e si sviluppa sul contesto urbano comprendendo il convento di San Francesco di Paola (oggi Chiesa dell'Addolorata) un tratto della torre angolare del castello Medioevale inglobata dal Palazzo Palmieri,poi Piazza Barbacani (in fondo la Chiesa del Carmine;quindi Piazza Rossetti e la Torre Bassano e lo sviluppo urbanistico,fino alla Loggia Amblingh.
Il “Palizzi ritrovato” ci ha fatto scoprire anche un angolo inedito del borgo antico della Città, cioè il complesso degli edifici che ospita il Piccolo Circolo Garibaldino, presso il B&B creato da Francescopaolo D'Adamo,in cui si nota, oltre alla caratteristica tipologia urbanistica antica, dopo una saggia ed accurata opera di ristrutturazione,un inedito museo dell'antichità, con una ricercata e certosina raccolta di reperti d'arte,di artigianato, di sculture, ceramiche, arredi domestici, moto, biciclette, strumenti casalinghi, arazzi, stampe antiche, cartoline d'epoca da cui si può anche avere una idea delle mode e degli abiti di un tempo.
Per scoprire quanta dovizia di oggetti abbia saputo reperire, custodire e catalogare l'architetto Francescopaolo D'Adamo, soprattutto per l'amore per la Città, per l'orgoglio di aver creato un luogo meritevole d'essere visitato in un suggestivo percorso cittadino (la cui viabilità è purtroppo dissestata e dimenticata dalle istituzioni), dove i visitatori della Città, i turisti, possono provare il piacere di notare con quanta attenzione e amore sono state raccolte testimonianze antiche, non solo sotto il profilo del recupero edilizio, bensì soprattutto l'ospitalità e l'opportunità di apprezzare il gusto e la ricchezza della raccolta museale inedita e di notevole valore.GIUSEPPE CATANIA
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