I passeggeri che andavano a Roma, prima di partire facevano testamento
Appena la Direzione Generale delle Ferrovie istituì la nuova linea Termoli- Castellamare Adriatica, per facilitare il percorso da San Salvo alla stazione ferroviaria e per Vasto, Fabrizio Giuseppe soprannominato “Iseppe lu carruzzire” pensò di organizzare un servizio di trasporto persone con carrozza a traino equino. Giuseppe, appena divenne appaltatore (siamo nel 1868) propose all’Amministrazione Comunale di San Salvo di istituire un altro servizio giornaliero per Vasto. Riuscì perfino ad istituire viaggi in carrozza per Roma e Napoli. In quei tempi i pochi costretti ad andare a Roma o a Napoli, prima di partire facevano testamento, si confessavano e si comunicavano.
Giuseppe propose anche un servizio invernale con la carrozza coperta per Vasto e la stazione di San Salvo, purchè venisse aumentata la tariffa per i passeggeri, 30 centesimi per gli adulti, 15 centesimi per i ragazzi e 5 per il trasporto dei bagagli.
Il contratto fu rescisso nel 1911.
Giuseppe Fabrizio, figlio di un carrettiere (trainìre) abitava in una casa con la stalla attigua, sita entro le mura di cinta del paese. Una notte d’estate, i briganti decisero di impossessarsi dei cavalli rinchiusi all’interno della stalla della famiglia Fabrizio. imbracciarono i fucili per prelevare i cavalli. Per non fare rumore, appiccarono il fuoco alla porta.damiliari Gli uomini della famiglia appena si accorsero della luce che brillava afferrarono i fucili e cominciarono a sparare. I briganti replicarono subito al fuoco dei fucili, ma vista la mala parata se la dettero a gamba lungo la vecchia strada della fontana (la fande). Peppino Artese, pronipote di Giuseppe Fabrizio, ex dipendente della Pilkington, ha riferito che dopo la fuga dei briganti un componente della famiglia Fabrizio, esclamò con fierezza ”Nemmene li brighende è riscìhute a vànge a li carruzzire”. (Nemmeno i briganti sono riusciti a sconfiggere la famiglia Carruzzire).
Giuseppe propose anche un servizio invernale con la carrozza coperta per Vasto e la stazione di San Salvo, purchè venisse aumentata la tariffa per i passeggeri, 30 centesimi per gli adulti, 15 centesimi per i ragazzi e 5 per il trasporto dei bagagli.
Il contratto fu rescisso nel 1911.
Giuseppe Fabrizio, figlio di un carrettiere (trainìre) abitava in una casa con la stalla attigua, sita entro le mura di cinta del paese. Una notte d’estate, i briganti decisero di impossessarsi dei cavalli rinchiusi all’interno della stalla della famiglia Fabrizio. imbracciarono i fucili per prelevare i cavalli. Per non fare rumore, appiccarono il fuoco alla porta.damiliari Gli uomini della famiglia appena si accorsero della luce che brillava afferrarono i fucili e cominciarono a sparare. I briganti replicarono subito al fuoco dei fucili, ma vista la mala parata se la dettero a gamba lungo la vecchia strada della fontana (la fande). Peppino Artese, pronipote di Giuseppe Fabrizio, ex dipendente della Pilkington, ha riferito che dopo la fuga dei briganti un componente della famiglia Fabrizio, esclamò con fierezza ”Nemmene li brighende è riscìhute a vànge a li carruzzire”. (Nemmeno i briganti sono riusciti a sconfiggere la famiglia Carruzzire).
Michele Molino
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