sabato 10 agosto 2013

Alla scoperta della costa vastese (3/15): oggi "LIBERTINI", acque trasparenti, paesaggio incantevole

terza puntata 60 foto
di Lino Spadaccini
Strettamente legata a Punta d’Erce, con la quale condivide la parte sud del promontorio, la spiaggia dei Libertini è una meta molto frequentata soprattutto da chi vuole rimanere fuori dalla calca e godere in santa pace sole, mare e natura.
La spiaggia è raggiungibile a piedi direttamente dalla spiaggia sabbiosa di Punta Penna, oppure scendendo il comodo sentiero di 80 gradini, dalla strada sterrata che dalla zona industriale conduce alla spiaggia di Punta d’Erce.
Non conosciamo l’origine del nome, ma ci viene da
pensare che l’incantevole paesaggio, la spiaggia intima, dove si ascoltano solo i suoni della natura, come il canto degli uccelli e l’infrangersi delle onde sulla riva, danno sensazioni uniche di libertà.
Anche se la spiaggia è sassosa, in realtà dalla riva il fondo è sabbioso. Le acque trasparenti ed il paesaggio incantevole fanno di questa spiaggia una delle perle d’Abruzzo.
Scoprire le insenature, le grotte o gli archi naturali intorno al promontorio di Punta d’Erce è uno spettacolo unico, quasi d’incanto, che spesso vediamo in riviste o cartoline, non rendendoci conto che certe manifestazioni della natura le abbiamo anche noi in casa.
Proseguendo verso sud, prima di immetterci nella spiaggia sabbiosa di Punta Penna, s’incontrano una serie di scogli semi sommersi dall’acqua. Il tipo di roccia maggiormente diffuso, lungo tutta la costa vastese, è la Puddinga, ovvero una roccia sedimentaria clastica, dal colore variabile da biancastro a grigio scuro, costituito da ciottoli più o meno arrotondati e di varie dimensioni, da matrice sabbiosa o limosa e da cemento spesso calcitico. 
Dinanziil mare” è il titolo di un breve componimento del poeta Fernando D’Annunzio, che vuole essere quasi un invito all’ascolto dei suoni della natura attraverso la magia della poesia.

Dinanzi… il mare

Seduto su uno scoglio, il sole in faccia,
tra striduli richiami di gabbiani
che intrecciano volute nell’azzurro,
ascolto tonfi cupi di risacca
e fragore di sassi mossi a riva.
Socchiudo gli occhi mentre guardo il sole,
la luce tra le ciglia è una magia…
La mente vaga… e trova una poesia.
 


























































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