Arte e Cultura a Vasto
Oltre l’Immagine… Ma quale?
Ancora un Premio
Vasto - XLVI Esposizione d’arte Contemporanea. Con essa prosegue una manifestazione
culturale nata nell’ormai lontano 1959, sempre a cura dell’Avv. Bontempo, per propositi soprattutto di promozione turistica e
poi, abbandonando la sua
impostazione iniziale di Concorso d’artisti cui
assegnare un “Premio”, come annuale verifica del percorso, storico o a tema,
dell’arte d’oggi. Dirla collaudata e
di sicuro rilievo, quantomeno cittadino e locale, è scontato. Nondimeno
qualcuno, criticamente quanto per comune interesse propositivo e culturale, da
qualche anno invoca ‘cambiamenti’ e soprattutto iniziative ed eventi
diversamente articolati, tali da che rivitalizzare la manifestazione in termini
di specifica e più coinvolgente proposizione, e questo in particolare con una
promozione mediatica a più ampio raggio, che sicuramente manca e che necessita per
richiamare l’attenzione del pubblico, specializzato e non, a quanto qui viene con
fatica e spesa, elaborato ed esposto.
Esposte opere “Oltre l’Immagine”, vale a dire: tralasciando
di ritrarre ‘figure’ note e ravvisabili nel nostro vissuto reale e quotidiano.
Così (sostanzialmente) ha affermato, in un’essenziale presentazione della “sua”
mostra, una colta e politicamente
corretta Silvia Pegoraro. Vale a
dire: una mostra che faccia conoscere o rivisitare opere, di qualità e di ben
precisa fattura, dell’arte astratta, elaborata da autori italiani (alcuni
abruzzesi) attivi nella seconda metà del secolo scorso. Potremmo definirla,
prendendo a prestito il titolo di un manufatto in esposizione (autore Lorenzetti), l’arte e il tempo di un “Un vuoto significante”, ovvero una proposta estetico
concettuale che sposta il focus,
dell’artista e possibilmente dello spettatore-fruitore, dall’opera quale
realizzata e poi mostrata, alla propedeutica ‘idea’ iniziale da cui l’artista
muove nel porre mano a tele e colori, come un tempo, o piuttosto (come
dettagliatamente descritto nelle didascalie in Catalogo) …”legno, vernice, acciaio anticorodal, ferro, alluminio, vernice …”
o “…cenere, carbone, tempera, grafite,
pastelli, gessetti, gesso alabastrino, resina ecologica, cartoncino, fil di
ferro…”. Come ci mostra nelle sue internazionali performance – con suo indubbio e lucroso successo, Maurizio
Cattelan, il principe dell’opera d’arte concepita come “trovata” – parrebbe di
per sé un gioco, futile se non infantile, pleonastico nella sua descrizione allitterata,
se non fosse che il dare “Immagine” con la propria opera - quale che sia la
tecnica e i materiali usati – è ancora …ancestralmente la finalità fattiva e poetica
di chi desidera dare corpo eidetico (conoscitivo-visivo)
al suo spirito e gesto creativo. Ieri come oggi, e viceversa.
Tanto da me precisato, seppur da altri soggettivamente
confutabile, occorre annotare che, nell’insieme, questa edizione del “Premio
Vasto” si pone come una raccolta di opere di pregio, esposte con cura sobria e
persino elegante in un contesto architettonico che nel suo porsi in ocra-cotto stile
antico abaziale, accoglie uomini e le loro cose … francescanamente, e non
disturba la percezione oggettiva/soggettiva dell’Immagine che si ha
singolarmente delle Opere posizionate ed esposte. Questo alle Scuderie
d’Aragona del Vasto. Da ieri 13 luglio, sino a tutto il 27 ottobre 2013.
Giuseppe Franco Pollutri
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