venerdì 19 luglio 2013

La Confindustria insiste: "idrocarburi in Abruzzo tra opportunità di sviluppo e rischio di de-industrializzazione"

Petrolio in Adriatico
Comunicato Stampa
"IDROCARBURI IN ABRUZZO - SCENARIO ECONOMICO, OCCUPAZIONALE E TERRITORIALE" - PRESENTAZIONE RAPPORTO DI RICERCA
E' stato presentato in Confindustria Chieti il rapporto di ricerca sul tema "Idrocarburi in Abruzzo" condotto dall'equipe del prof. Luciano Fratocchi del Dipartimento di Ingegneria Industriale, dell'Informazione e di Economia dell'Università dell'Aquila.Lo studio analizza e approfondisce i caratteri e gli scenari imprenditoriali, economici e territoriali dell'industria estrattiva in Abruzzo.
Con questo lavoro si vuole mettere a disposizione di imprese, sindacati, organizzazioni e pubblici amministratori una serie di elementi di conoscenza, fondate su
rigorosi criteri scientifici, utili per capire la portata degli impatti sulla nostra economia delle attività del c.d. Upstream, ricordandone la storia nella nostra regione e la consistenza del tessuto industriale ad esso legato.

Si vuole contribuire altresì ad elevare il livello dl dibattito pubblico sulla questione, riducendo l' asprezza di uno scontro che rischia di far dimenticare come la nostra regione, da molti decenni interessata dalle attività estrattive, ha visto la nascita di un apparato industriale che ben pochi conoscono; esso anzi presenta sovente punte di eccellenza soprattutto nelle piccole “service companies” locali, che si occupano di tecnologie per la realizzazione dei pozzi, della sicurezza e della salute dei lavoratori e dell'ambiente, di forniture di prodotti e servizi altamente specialistici e qualificati, riconosciuti ed apprezzati in Italia e nel Mondo, ma non in Abruzzo.

Inoltre proprio le capacità e le professionalità delle nostre imprese hanno permesso che nel territorio non si trovi alcuna traccia negativa di tali pluridecennali attività, che hanno portato alla produzione di centinaia di pozzi e decine di impianti estrattivi.

Molte sarebbero le opportunità che si potrebbero cogliere sviluppando nuovi progetti; di converso, se si persegue la strada del NO a tutto, si determinerà una crisi irreversibile con conseguente perdita dell'intero sistema del valore ben rappresentato nello studio, il cui testo è allegato. Clicca qui
https://www.confindustria.chieti.it/cgi-bin/WebObjects/confindustria.woa/1/wa/openArticle?wosid=neB3EudFuWXN31cQfK13Zg&article=1003746

Per informazioni:

dr. Teodoro Ivano Calabrese - Vicedirettore

teodoro.calabrese@confindustria.chieti.it







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