Una ricca edizione introdotta dall’ arcivescovo Bruno Forte e commentata da noti studiosi.
Le chiavi interpretative del testo - tra storia, esegesi biblica,
pedagogia, filosofia, impatto mediatico - nelle riflessioni di Roberto Rusconi, Piero Stefani, Fulvio De Giorgi, Salvatore Natoli, Giovanni Santambrogio.
“Lumen fidei”, ovvero “La luce della fede” : l'attesa enciclica “a quattro mani”, iniziata da Benedetto XVI e portata a conclusione da papa Francesco, arriva in libreria a tempo di record in diverse edizioni. Quella, disponibile da lunedì, che reca lo storico marchio dell' Editrice La Scuola, si caratterizza per la ricchezza delle chiavi interpretative e delle riflessioni che accompagnano il “forte documento”: scandagliandolo sotto diversi profili- teologico, biblico, storico, filosofico, pedagogico, mediatico- al fine di garantirne una profonda comprensione. A partire da una densa introduzione dell'arcivescovo Bruno Forte e con i commenti di Roberto Rusconi, Piero Stefani, Fulvio De Giorgi, Giovanni Santambrogio, Salvatore Natoli, la prima enciclica firmata da papa Bergoglio, diventa così un utile strumento a disposizione di credenti e uomini in ricerca. Indirizzata “ai vescovi, ai presbiteri, ai diaconi, alle persone consacrate e a tutti i fedeli laici”, evidenzia sin dall’inizio che un discorso sulla fede è fecondo solo se di essa si ha una qualche esperienza, indicando anche la delicatezza di Papa Francesco nei confronti dei non credenti, ai quali la fede non può certo essere imposta. La fede - esordisce l’enciclica - è luce: “Lumen fidei“! “Chi crede, vede; vede con una luce che illumina tutto il percorso della strada, perché viene a noi da Cristo risorto...” , si legge nel testo.” Per una simile luce” -glossa il teologo Forte- “si può vivere e morire, dando senso alle opere e ai giorni” . E se fosse un'illusione? Una luce consolatoria? L'enciclica non ignora l' obiezione, ma Bergoglio come Ratzinger, non fa sconti alle presunzioni dell’ideologia moderna richiamandone le aporie e insistendo sulla fede più pura che nasce nell’incontro con Dio, si nutre alle sorgenti della rivelazione divina custodita e trasmessa dalla Chiesa. In questa luce, Papa Francesco rilegge anche il Concilio Vaticano II, che “ ha fatto brillare la fede all’interno dell’esperienza umana, percorrendo così le vie dell’uomo contemporaneo” .
dal sito dell'editrice LA SCUOLA BRESCIA
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