giovedì 23 maggio 2013

Via libera alle cure con le cellule staminali

On. Maria Amato
Approvato alla Camera il provvedimento che stabilisce le regole per l’uso delle cellule staminali, con una soluzione condivisa e solidaristica che coniuga rigore scientifico e le necessità ed i bisogni dei malati e delle famiglie. Parte del merito va riconosciuto all'on. Maria Amato, medico, membro della Commissione XII Affari Sociali, che ha relazionato in aula per conto del PD.
Comunicato stampa PD Vasto
Il Partito Democratico di Vasto esprime grande soddisfazione per questo primo provvedimento portato avanti anche dall'On. Amato nella Commissione XII Affari Sociali, infatti con solo 4 astensioni e 504 voti a
favore, è stato dato il via libera a Montecitorio all’uso di terapie a base di cellule staminali, ma nel rispetto di regole e dietro il controllo del ministero della salute.
Il testo modificato ora torna al Senato per la sua definitiva approvazione.
Ma vediamo cosa c’è dietro il gran clamore sollevato intorno a “Stamina”. La vicenda delle terapie con cellule staminali è diventata particolarmente discussa in Italia in seguito a una serie di servizi giornalistici in cui i genitori di Sofia, una bambina con una malattia neurodegenerativa (leucodistrofia metacromatica) non curabile, che nella forma infantile porta alla morte a circa cinque anni di distanza dalla comparsa dei primi sintomi.
Secondo i suoi genitori, Sofia avrebbe tratto giovamento dal “metodo” Stamina, una soluzione che prevede la somministrazione di un “cocktail” di cellule staminali ideato da Davide Vannoni, fondatore della Stamina Foundation. La fondazione è una onlus costituita nel 2009 da Vannoni e che “si pone come obiettivo principale quello di riunire ricercatori di differenti paesi altamente specializzati nell’ambito delle cellule staminali adulte”. Vannoni non è un medico: è laureato in lettere e insegna Psicologia generale presso l’
Università di Udine. Non ha mai pubblicato ricerche scientifiche sul proprio “metodo” e sugli effetti sui pazienti, nella cura di particolari malattie. In altre parole, la vicenda “Stamina” ha grandi affinità con la storia del metodo Di Bella.
La pressione mediatica, basata su emozioni piuttosto che su corrette con cartelli, che richiamavano a bare bianche, manifestavano davanti a Montecitorio.
L’On. Maria Amato, ha avuto parte attiva e propositiva nei lavori dell XII commissione, competente ad affrontare provvedimenti legislativi in materia di salute, ma soprattutto ha portato all’attenzione dell’aula, per conto del suo partito, il Pd, le risultanze del lavoro svolto in commissione: “Il dolore non ha colore né può essere affrontato con retorica o spettacolarizzazione, e che il vantaggio di questa proposta di legge che consente a “Stamina” una sperimentazione secondo le regole, standardizzata e riconosciuta, ne rende
metodo riproponibile e qualora se ne riconoscesse l’efficacia, la intuizione di pochi diventerebbe un vantaggio della collettività” ha detto Maria Amato, parlando nel suo primo intervento in aula, immediatamente prima del ministro Lorenzin.
L’intero Parlamento, un’intera Nazione con i suoi cittadini hanno deciso di capire fino in fondo l’efficacia di una cura di cui tutti sanno poco ma, come ha detto Maria Amato, verso cui molti ripongono enormi speranze per la guarigione dei propri cari.
Le grandi difficoltà che hanno dato vita al Governo Letta potranno essere superate solo con provvedimenti concreti e vicini ai cittadini.
PD Vasto

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