Petrolio in Adriatico |
La D'orsogna però che è una persona garbata e concreta, suggerisce anche come venir fuori da questo pasticcio. Il nuovo Parlamento deve abrogare l'art. 35 del Decreto Sviluppo! La proposta è in questo post
http://dorsogna.blogspot.it/2013/02/ombrina-una-semplice-proposta.html .
Dov'è il grottesco?
E che oggi si farà l'ennesimo consiglio comunale in cui tutti i consiglieri, assessori e sindaco si scaglieranno contro Ombrina 2 e contro la Medoil. Ma secondo noi sbagliano obiettivo, perchè i petrolieri fanno i petrolieri ( e sanno fare bene i loro interessi), sono i politici che non fanno i politici! Perchè, come dice la D'Orsogna, in Parlamento i nostri rappresentanti del PD-PDL-Centristi non hanno fatto modificare il capitolo relativo al Petrolio?
Ora forse un nuovo intervento in Parlamento si può fare: la squadra è abbastanza rinnovata ! Speriamo bene.
Comunque ecco il Comunicato del Comune di Vasto
Ombrina Mare, Vasto in prima fila contro le piattaforme
COMUNICATO STAMPA
Un Consiglio Comunale straordinario che si terrà alle ore 8 di domani 13 marzo in prima convocazione e alle ore 9 di giovedì 14 marzo. E la conferma che Vasto ha dato la propria disponibilità ad ospitare la mobilitazione generale contro la petrolizzazione della costa teatina. Manifestazione, in programma il 14 aprile, che vedrà la partecipazione di tutte le forze politiche e di tutte le associazioni ambientaliste per un problema che riguarda non solo la costa vastese ma tutto il litorale antistante la futura Via Verde della Costa teatina. Se la concertazione tra enti ed associazioni deciderà diversamente, il Comune di Vasto garantirà comunque la presenza ed il proprio appoggio, consapevole come non mai che l’opposizione alla petrolizzazione dell’Abruzzo è una battaglia che si può vincere laddove tutte le istituzioni dimostreranno unità.
Il Comune di Vasto, quindi, continua a rimanere parte attiva nel ribadire il no a qualsiasi tipo di insediamento che rischi di mettere a rischio il mare Adriatico, in attesa che la vicenda legata all’autorizzazione per la piattaforma petrolifera Ombrina arrivi a Roma.
“Per quanto di nostra competenza – ha sottolineato stamane il Sindaco Luciano Lapenna – abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il possibile per scongiurare l’insediamento petrolifero a largo della nostra costa. Vorrei ricordare che il Consiglio Comunale, che torna a riunirsi nelle prossime ore, già lo scorso 18 dicembre, con un apposito ordine del giorno, ha espresso all’unanimità il proprio no ad Ombrina 2. E il Comune di Vasto ha presentato le proprie osservazioni al Ministero. E’ chiaro che da qui in avanti ci dovrà essere una grande mobilitazione, di tutte le forze politiche, delle associazioni, dei cittadini. Vasto sarà il capofila istituzionale di un grande movimento chiamato a tutelare il mare Adriatico”.
A partecipare alla prossima assise civica sono stati invitati tutti i rappresentanti politici del Vastese, dai parlamentari ai consiglieri regionali e provinciali, oltre alle numerose associazioni ambientaliste.
"L’Amministrazione Comunale di Vasto – ha concluso il Sindaco – ha già proposto due ricorsi avverso l’installazione di due piattaforme della società Petroceltic. Ricorsi che sono stati accolti da due distinte sentenze del Tar del Lazio”.
Due sentenze importanti perché stabiliscono che anche per attività estrattive che si svolgono a distanza maggiore di 12 miglia marina devono essere coinvolti gli enti dei territori costieri e insulari.
Due sentenze incoraggianti alla luce di tutte le discussioni che sta sollevando il progetto estrattivo della Medoil.
Vasto, 12 marzo 2013
L’Ufficio Stampa
1 commento:
In realtà il grottesco non riguarda solo i politici, ma tutto il sistema produttivo di cui facciamo parte, troppo dipendente dal petrolio. Quando prendiamo la macchina, quando accendiamo la luce o più in generale consumiamo l'energia, utilizziamo petrolio. E' normale quindi che i petrolieri sfruttino ogni giacimento possibile vista la domanda.
Protestare contro i giacimenti vuol dire innanzitutto protestare contro noi stessi. Peccato però che questa protesta non metta in discussione il nostro sistema produttivo e di consumo energetico.
Posta un commento