Preparazione spirituale al Giubileo, Padre Celestino |
Preparazione spirituale al Giubileo, Padre Simone Calvarese |
Questa festa è un privilegio della parrocchia di S.
Pietro da 236 anni,
Per capire i motivi di questo evento importante,
facciamo un passo indietro e torniamo all’anno 1177 quando Papa Alessandro III,
partito da Siponto e diretto a Venezia, per fare da mediatore tra Federigo
Barbarossa e i comuni della Lega Lombarda, sostò nella nostra città per circa
un mese:
“Papa Alessandro III”, scrisse lo storico Ludovico Antonio
Muratori nella metà del Settecento (1744 - Tomo VII) nella sua monumentale
opera “Annali d’Italia”, “dopo aver spediti innanzi sei cardinali che
trovarono l’imperadore (Federico Barbarossa) a Ravenna, s’inviò egli a Benevento, dove dimorò dalla festa del santo
Natale sino all’Epifania. Di là per Troia e Siponto passò al Vasto, dove trovò
sette galee ben guarnite d’armi e di viveri, che il re di Sicilia gli aveva
allestite, con ordine a Romoaldo arcivescovo di Salerno e a Ruggirei conte
d’Andria, gran contestabile e giustiziere della Puglia, di accompagnare la Santità sua, e di accudire
agl’interessi del suo regno. Perché il mare fu lungamente in collera, non potè
il pontefice imbarcarsi se non il primo dì di quaresima, cioè a di 9 di marzo.
Undici poi furono le galee che il servirono nel viaggio; e con queste e con
cinque cardinali nella prima domenica di quaresima arrivò a Zara, e nel dì 20,
oppure nel dì 24 di esso mese felicemente giunto a Venezia prese riposo nel
monistero di San Niccolò al Lido”.
Qualche altro particolare sulla partenza del Papa dalla
nostra città possiamo leggerlo nella “Storia
dei Papi” (1853) di A.Bianchi-Giovini: “…Ma appena usciti in mare (probabilmente dal porticciolo di S.Nicola
della Meta), una burrasca divise l’armata: una parte rientrò nel porto del Vasto;
l’altra, nella quale era la galea del papa, fu spinta sull’isoletta di Pianosa,
ove il pontefice, dice il suo biografo, affaticato dal digiuno, dal mal di mare
e dalla paura, scese molto volentieri a terra, e preparata una copiosa mensa,
mangiò allegramente e di buon appetito”.
Ad onor di cronaca occorre sottolineare, così come sostenuto
in alcuni testi storici ed anche su Vasto.
Storia di una città di Costantino Felice, che in realtà il pontefice
Alessandro III si sia fermato a Vieste e non a Vasto. Non abbiamo la competenza
per giudicare gli errori di illustri storici,
ma un fatto bisogna pur sottolinearlo: se Pio VI ha concesso a Vasto e
non a Vieste il privilegio del Giubileo una motivazione ci sarà stata (lo
stesso discorso vale per chi l’ha confermato), non possiamo credere che il Papa
l’abbia concesso sulla base di alcuni testi, tra l’altro errati, o sotto la pressione
di qualche politico dell’epoca.
La preparazione spirituale al Giubileo, iniziata
domenica 13 gennaio, è stata affidata quest’anno a Padre Simone Calvarese, cappuccino, ed a Padre Celestino, passionista.
Per lucrare l’indulgenza, i fedeli, confessati e
comunicati dovranno visitare la chiesa di Sant’Antonio di Padova (grazie al privilegio
ricevuto il 13 dicembre 1956, da Papa Pio XII, in seguito alla frana in cui è
rimasta coinvolta la chiesa di San Pietro ), e pregare secondo le intenzioni
del Pontefice.
Lino Spadaccini
1 commento:
Grazie, Lino, per l'esatto quadro storico di riferimento (che condivido) del "Privilegio Canonico" del Giubileo del Vasto. Aggiungo soltanto, a beneficio dei cattolici, che il Giubileo è una "Indulgenza Plenaria" e secondo la dottrina della Chiesa Cattolica essa rimette la "Pena", mentre la confessione rimette solo la "Colpa". Perciò la Chiesa locale celebra con grande solennità la ricorrenza della terza domenica di gennaio
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