domenica 27 gennaio 2013

Dieci anni fa pubblicammo l'intera storia del Campo di Internamento di Istonio (Vasto) Marina per gli "Italiani Pericolosi"

La storia del Campo di Concentramento di Vasto Marina è stata resa nota da chi scrive 10 anni fa, nel Giorno della Memoria 2003.
Allora ero portavoce del Circolo della Margherita Uniti per Vasto e cercavo un evento storico vicino a noi per ricordare lo sterminio degli ebrei. Fu così che scoprii lo studio Dall’internamento alla deportazione - I campi di concentramento in Abruzzo (1940-1944) dello storico Costantino Di Sante, con ampie pagine dedicate al CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI ISTONIO MARINA PER GLI ITALIANI PERICOLOSI. Prima di allora c'era solo una testimonianza scritta da Giorgio Pillon che racconta il suo primo incontro con gli internati presso la Biblioteca Comunale (tra gli altri, Mario Borsa futuro direttore del Corriere della Sera), alla presenza di Luigi Anelli.
Nel 2003 quindi ho messo a disposizione del pubblico vastese con ampia sintesi l'intera storia degli internati a Vasto marina dal 1940 al 1943.
Negli anni successivi ho indagato sulla lista dei presenti al campo di "concentramento" (termine della burocrazia fascista, ma forse meglio chiamarlo "di internamento") di Vasto ed ho cercato di capire per quale motivo quelle persone avevano dato così fastidio al Duce. Ciò si evince chiaramente da parecchie loro biografie che io ho rintracciato su Internet. Si trattava di molti ex deputati della sinistra, giornalisti e intellettuali, assieme ad altri attivisti non allineati con il regime.
Negli ultimi anni, con l'avvento del centrosinistra alla guida della città, sono state anche avviate una serie di iniziative, annualmente, per il Giorno della Memoria. Tra cui Mostre (importante quella su Scalarini), incontri, conferenze, recite e soprattutto quella targa a Vasto Marina  a  ricordo degli internati.
Chiedo scusa ai miei vecchi lettori se ripubblico l'intera storia e la lista dei personaggi ospiti a Vasto con le loro biografie, ma questo è il miglior modo di tenere viva la memoria, su un  episodio di così vasta portata  che per molti anni era passato inosservato a Vasto
NICOLA D'ADAMO

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