mercoledì 16 gennaio 2013

Di Giuseppantonio non si candida e resta presidente della Provincia

riceviamo e pubblichiamo

IL RITIRO DELLE DIMISSIONI DA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI CHIETI DA PARTE DI ENRICO DI GIUSEPPANTONIO SONO UN ATTO DOVUTO E DI RISPETTO AL TERRITORIO ED AI CITTADINI CHE L’HANNO ELETTO.
“La notizia della revoca delle dimissioni da presidente della provincia di Chieti, presentate lo scorso 28 Dicembre 2012 da parte di Enrico Di Giuseppantonio, erano un atto dovuto per il rispetto che si deve, ricoprendo questo prestigioso incarico, al territorio amministrato ed ai
cittadini che l’hanno eletto. Solo per dovere di cronaca prima di lui nel 2006, l’ex presidente Tommaso Coletti, da senatore uscente rinunciò alla candidatura parlamentare, pur potendola esercitarla questa scelta, e restò alla guida dell’ente. L’assunzione di certe responsabilità producono il dovere del mantenimento delle stesse per l’intero mandato. Nella corrente fase economica e sociale le difficoltà lo impongono ancora più di prima. La vacatio dei quasi venti giorni di assenza dal timone dell’ente ha ulteriormente peggiorato la già precaria salute della maggioranza  che sorregge Di Giuseppantonio & soci, ha reso ancora più lontana la percezione di un ente utile e presente nell’affrontare i tanti problemi che il territorio avverte ed  appaiono irrisolvibili, ha ulteriormente appesantito la già debole autorevolezza e credibilità della provincia di Chieti nei confronti della regione Abruzzo, ha aumentato in maniera esponenziale la sfiducia dei cittadini verso la politica e le istituzioni. Noi speriamo che la ripresa in carico del timone dell’ente da parte del presidente Di Giuseppantonio, con la mente non più rivolta altrove, sostanzi un palpabile colpo d’ala in termini di ripresa di credibilità, riavvio dell’iniziativa politica ed istituzionale, recupero di autorevolezza e dell’autonomia perduta in questi anni, si avviino i lavori pubblici da noi lasciati loro in eredità. Laddove tutto ciò maturerà, da parte nostra, ci sarà fattiva collaborazione. Lo faremo allo scopo di perseguire il necessario interesse generale e comune dei cittadini. Se non sarà così  utilizzeremo gli strumenti della pubblica denuncia, della mobilitazione nel territorio e delle iniziative insite nei regolamenti consiliari per mettere in crisi una maggioranza già finita da tempo ma forse ancora cementata dal solo mantenimento del potere.”    
Camillo D’AMICO
Consigliere provinciale e capogruppo P.D.     

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