MICHELE GAZICH
Concerto Spirituale
“Imperdonabile
l’amore / Imperdonabile la dolcezza / Imperdonabile il passo leggero /
Imperdonabile la grazia / Imperdonabile la bellezza / Imperdonabile il volo /
Imperdonabile il mistero”. Imperdonabile Michele Gazich! Partecipare ad un
concerto del Maestro Michele è un rito, ma senza ostentazione, è una
celebrazione d’amore in un mondo sempre più carico d’odio.
Ogni
sera Gazich intona la
sua Guerra Civile: “Dio sopravvive nei
dettagli / nelle crepe dei centri commerciali”, scandendo con forza il suo recitar
cantando intenso e toccante, che può ricordare l’ultimo Leonard Cohen.
Michele
è anche e soprattutto il suo violino: grazie ad uno stile personale e
decisamente innovativo sul suo strumento, che rende il suo suono immediatamente
riconoscibile, Gazich, dopo numerose collaborazioni con artisti italiani, si è
fatto apprezzare anche fuori dal nostro paese, con significativi e ripetuti
tour in USA ed Europa, fino all’estremo oriente, a partire dagli anni Novanta,
con formazioni sinfoniche classiche e contemporaneamente legando il suo
lavoro al mondo dei singer-songwriters: da Michelle Shocked a Mary
Gauthier, da Eric Andersen a Mark Olson.
Accanto
a Michele Gazich, nel Concerto spirituale, Francesca Rossi,
violoncellista dai lineamenti delicati ma dal suono potente e Marco Lamberti,
da anni al fianco del Maestro, che si alterna tra chitarra classica, bouzouki e
pianoforte. Francesca utilizza il violoncello ora in maniera melodica, ora in
maniera ritmica, come se fosse un contrabbasso, creando un accompagnamento
sempre cangiante; Lamberti e Gazich si intendono con uno sguardo e, nelle
sezioni più libere e improvvisate delle canzoni, si prendono rischi che solo
due amici potrebbero affrontare insieme.
Le
canzoni sono un’antologia del repertorio di Gazich:l centro del concerto Verso
Damasco, nella quale Michele Gazich ci ricorda che se non abbiamo
l’amore, possiamo solo cadere: la canzone è un ampio affresco in cui la Damasco di San Paolo
si sovrappone alla Damasco contemporanea delle “bombe intelligenti per le
donne con il velo”. Il brano è caratterizzato da un originale sonorità world,
con il bouzouki di Lamberti che propone ciclicamente un riff orientaleggiante.
Francesca Rossi, in alcuni brani, affianca il recitar cantando del Maestro con
delle eteree e raffinate backing vocals.
Parte
importante del concerto sono anche sempre i brani dedicati ai poeti, tra cui
ricordiamo Il latte nero dell’alba, la canzone dedicata al poeta di
cultura ebraica Paul Celan: nel marzo 2012 il Maestro ha eseguito la
canzone a Cracovia, dopo aver viaggiato con gli studenti delle scuole superiori
italiana con il “Treno della memoria” verso i campi di sterminio di
Auschwitz e Birkenau.
La musica di Michele è universale,
unisce pubblici e sensibilità diversi; i suoi album vengono apprezzati e
recensiti si riviste dedicate alla classica, alla canzone e al
folk: “Foto della nostra epoca, qualcosa di unico nel panorama
della musica d’autore italiana” (Riccardo Santangelo, Amadeus), “Non
riesco davvero a trovare in Europa un progetto artistico così vario, originale
e ricco” (Guido Giazzi, Buscadero), “Un viaggio di ritorno
verso la tradizione cantautorale italiana con in spalla il ricco bagaglio
culturale e musicale raccolto negli anni” (Salvatore Esposito, Jam), “Album
che promuovono Gazich ai vertici della canzone d’autore contemporanea”
(La Stampa ).
Il
concerto di Gazich non è mai solo un concerto, ma un viaggio interiore che ti
porti nel cuore.
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