domenica 9 dicembre 2012

My Way 60 veleggia in ottima posizione a oltre la metà della Regata ARC

Facciamo il punto e diamo notizia su dove e in quale posizione si trova la barca My Way 60, in navigazione dal 27 nov. nella Regata internazionale ARC.  Avventura seguita con particolare attenzione dal Circolo Nautico di Vasto.
Da G. F. Pollutri riceviamo e pubblichiamo
My Way 60 veleggia in ottima posizione a oltre la metà della Regata ARC
Idealmente planando sull’Oceano, sfruttando la tecnologia sattellitare, andiamo ancora una volta a cercare My Way 60, l’Open a vela di Michele Cassano, un diciotto metri e trenta tutto fatto in casa, in nove anni, dal suo armatore e skipper. 
Partito il 27 di novembre (non più il 25, per improvvisa meteorologia sfavorevole) sta navigando con le altre 220 barche iscritte alla Regata ARC, sospinta dall’Aliseo, alla volta della meta stabilita: S. Lucia nei Caraibi.
Dall’alto, con un sguardo d’insieme che vede sia le coste africane che
quelle del centro America, un affollato gruppo di piccole sagome colorate ci dice che si trovano ben oltre la metà del viaggio e qualcuna quasi alla fine. Ci avviciniamo zoommando e andiamo a scoprire chi procede in testa. E’ il Vaquita 40 (austriaca), avvantaggiatasi con una rotta più a nord, con la quale ha potuto sfruttare condizioni di vento migliori. A ridosso, pur con altra strategia di navigazione, c’è l’italiana Berenice, lo Swan 80 di Marco Rodolfi-TWT Sailing Team, e quarta al momento la Tyke di Marco Serafini. Tutte di ben altra capacità, dotazione ed esperienza. 


Ma dov’è My Way 60? Lo chiediamo al sistema elettronico (Yellow Brick Race Player), ed eccola indicata: piccola sagoma a punta dal colore giallo su un’intensa distesa blu, in ottima posizione, sostanzialmente al centro del gruppo. Ci fa supporre un comportamento della barca e del suo equipaggio che confermano la qualità dell’imbarcazione iscritta al Circolo Nautico di Vasto, che per la prima volta affronta la navigazione oceanica, e ci dice che Michele, com’era nelle sue intenzioni, sta spingendo al limite delle sue possibilità strutturali e ambientali. “L’ARC non è una gara, ...non si vince niente – ebbe a dirci in un incontro a Punta Penna, i primi di novembre – ma è scontato che, come per un pilota d’auto in gara, toglierò il piede ...dall’acceleratore, e tirerò giù l’ultima vela, solo in fondo, all’arrivo”! 
A voler saperne di più, puntiamo il nostro mouse sulla sagoma e registriamo che My Way, il giorno 8 dicembre, alle ore 08.11 veleggia sulle onde a 7,10 Knots. E’ fra le prime dieci italiane, al 13° nella sua categoria Invitation Cruising, 886,10 NM (miglia nautiche) all’arrivo. La sua rotta appare sostanzialmente un dritto per dritto alla meta che può portarla a posizionarsi, nel punto finale, anche più avanti di quel che oggi appare. Presto lo sapremo, ma, com’era nel fondato auspicio di molti, l’imbarcazione che abbiamo salutato in partenza da Punta Penna in settembre sta facendo registrare un ottimo andamento e comportamento, in condizioni di mare che (leggiamo) sono state particolarmente difficili. Siamo sicuri a questo punto che lo strano ma efficiente binomio Michele Cassano&Angelo D’Ugo, con l’apporto degli altri quattro velisti, fra alcuni giorni avrà portato brillantemente in porto My Way60 e con essa la sognata e poi intrapresa sfida velica e nautica.

G. F. Pollutri

Per gli appassionati:

Ø Un video della navigazione nell’Arc di “Swan 80” di Marco Rodolfi-by TWT

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