martedì 25 dicembre 2012

"La Fuga": una storia di Natale dei nostri nonni riproposta da Gianluigi Delli Quadri


LA FUGA
 Era una nottata fredda e scura accompagnata dal vento
l'animale procedeva con
fatica appesantito dal fardello

L'odore della legna accesa che il vento trasportava loro
aveva dato una speranza per un po' di conforto e di ristoro

I zoccoli rintronavano entrando in quel paese tra i bui vicoli e le case chiuse
Giuseppe stanco sperava a un riposo per Maria e il bambinello
e andava gridando:

-Aprite nel nome del Signore
di freddo e fame stiam patendo
e di una stalla mi accontento

- Chi sei? Cosa vuoi a quest'ora della nottata?

- Vi prego buon uomo...vi chiedo un ricovero per questa notte...

- Andate via! Non ho nulla!

- Aprite nel nome del Signore
di freddo e fame stiamo patendo
e di una stalla mi accontento

- Come osi svegliarmi nel pieno della notte, cosa cerchi?

- Vi scongiuro un posto caldo per mia moglie e mio figlio... solo per questa notte.

- Sparisci va via! E non disturbarmi più!

- Giuseppe, fermiamoci in quel vicolo, per un pò, lì saremo più riparati.

- Aspetta Maria, resisti ancora, vedrai troveremo qualcuno che ci aiuterà. 

Né un lume s'era acceso e né un’ uscio s'era aperto
e carezzando quel figlio prediletto stretto in petto

Maria e Giuseppe lasciarono alle spalle senza alcun conforto
l'ultima casa di quel paese col cuore affranto

Ma il vento impetuoso da dietro fischiando
aveva portato loro il rombo di cento cavalli

Insieme al pianto delle mamme e le grida dei loro figli appresso
faceva immaginare la mattanza dei bambini che per il paese era successo

- Marito mio ti prego allunga subito il passo
affinché non oda più nei piccoli cuor della lama il vil trapasso

- Aprite nel nome del signore  
di freddo e fame stiamo patendo
e di una stalla mi accontento

- Endrate 'ndrate ariscallateve, n'aveta vè paure
è poche quelle che tinghe ma li divide di sicure

Le mani dell' anziana donna ripresero ad impastare la farina velocemente
felice di poter sfamare quella famiglia arrivata improvvisamente
 
Ma la pace e la serenità di colpo è interrotta
dal rombo di cento cavalli che s'avvicinavano al trotto

- Preste annascunnème la criature dentre a lu stipe nghe l'impaste annenze
assittàmije qua a lu fuculare e pregàme a la Pruvvidenze


- Sappiamo che c'è un bambino in questa casa
parlate dunque se non volete che sia bruciata!

-V'hanne ariccundate male mio signore sicuramente ,
sò sole chiste li fija mì e n’tinghe addre discendende

-Guardate bene e rovistate in ogni stanza
l'editto di Erode parla chiaro affinché nessun bambino scampi!

La casa era stata messa sottosopra senza risparmio
perchè la ricompensa in oro ai soldati era tanta

E dopo che i soldati erano andati via senza trovar niente
la Madonna prendendo le mani dell'anziana donna disse umilmente:

-Beato sia chi di venerdì con le mani la farina avrà impastato
perché crescerà d'Amore poiché con Amore è stato creato

Giuseppe e Maria con il figlio in braccio e ringraziando
ripresero la fuga per l'Egitto senza più affanno

L'anziana donna felice per aver salvato la vita di un'innocente
rientrando in casa trova l' impasto ricresciuto miracolosamente

la notizia del dono divino raggiunse i paesi tutt’ intorno
e che L'anziana donna donava “na pallucce” di pasta testimonianza della fede in Dio

E fu 'ccuscì che da cu lu jurne vè magnate
lu pane fatte d’ impaste lievitate.



È storia di tradizioni antiche senza tempo dei nostri nonni
che vi ho riproposto affinché non si perda per sempre.

                                                   Gianluigi Delli Quadri

1 commento:

maria ha detto...

Una delle tante domande che già da piccola mi ponevo, quanto sentivo di questa storia e quando vidi il film sulla nascita di Gesù, dopo tutti gli altri films sulle varie storie bibliche, fu proprio... ma perchè?
Ma perchè Dio, ha permesso questa strage?
Onestamente, ci sarebbe da porsi una simile domanda ogni giorno e per ogni strage, per ogni martirio... per tutto... Ma per la, le stragi degli innocenti, la domanda, è ancora sentita e forte...
Dobbiamo ricordarci del Natale che è il compleanno di Gesù, festeggiamo lui, è non commemoriamo tutti gli innocenti che nel periodo in cui lui nacque, furono uccisi...
Ho pianto e sono stata male per diversi giorni quando da bambina vidi un film che narrava della strage di Erode... ma a quanto pare, dovevo essere felice, perchè Gesù si era salvato, portando tutto quello che ci ha portato fino al giorno del suo sacrificio per noi...
E' vero che la fede è davvero una cosa grande, alcune volte, troppo grande da comprendere, difatti, nel momento stesso in cui ti poni domande, smetti di seguire ciecamente e dogmaticamente la fede come ci hanno insegnato a fare...
E pensare che comunque sia, per me, la figura di Gesù, resta comunque una figura, per come descritta nei testi sacri, di un grandissimo rivoluzionario... Se solo riuscissimo effettivamente a smetterla di trarre in salvo solo chi, a nostro avviso, è meritevole, lasciando tutti gli altri nell'indifferenza nostra più totale e seguire finalmente ciò che Gesù, attraverso la sua parola, ci ha lasciato in dono...
Mah, riflessioni...