martedì 20 novembre 2012

Giovani Vastesi nel Mondo:MARIANNA LALLA, chirurgo pediatrico a Londra


MARIANNA LALLA, 39 anni, medico-chirurgo, specialista in Chirurgia Pediatrica, da 3 anni a Londra. Università e  Specializzazione  a Bologna; 5 anni e mezzo in Danimarca per ottenere il PhD in Urologia Pediatrica e  Master in Public Health. Fellowship di due anni e mezzo a Londra,  dove è poi rimasta. Parla inglese e danese a livello universitario, buona conoscenza di spagnolo, portoghese, francese e tedesco.

Marianna,  quali sono stati i passaggi che da Vasto ti hanno portata a Londra?
Dopo la maturità a Vasto, mi sono trasferita a Bologna dove ho fatto università e specializzazione. D’estate ho sempre lavorato in ospedali all'estero per mezzo di borse di studio internazionali. Poi ho avuto la fortuna di mandare il mio curriculum in Danimarca per fare ricerca e sono stata accettata, prima - mentre ero ancora in specialità – a breve termine e poi
in maniera sostanziale dalla fine della specialità.

In Danimarca cos’hai fatto?
All'Università di Aarhus in 5 anni ho ottenuto due titoli universitari:il primo,  il  PhD, dottorato di ricerca internazionale in medicina, ricerca svolta in ambito di Urologia Pediatrica con uso di metodiche di biomeccanica e modelli sperimentali su animali; il secondo titolo che ho ottenuto è stato il Master in Public Health, svolto in collaborazione con il famoso ospedale pediatrico Great Ormond Street di Londra. La tesi di master è stata scritta in economia sanitaria su un tema di patologia congenita molto rara e complessa dal punto chirurgico nell'area dell'Urologia Pediatrica.

L’idea di trasferirti a Londra?
Durante i vari congressi, mentre presentavo i risultati della mia ricerca, ho conosciuto il capo del dipartimento di Urologia Pediatrica del Great Ormond Street Hospital, che mi ha prospettato la possibilità di fare la fellowship europea a Londra e cosí alla fine del PhD ho fatto il concorso e Londra fu...   

Quante lingue parli, oltre l’italiano?  
Ho imparato l'inglese da piccola, visto che sono andata alle elementari private dalle Suore Figlie Della Croce in via Madonna dell'Asilo e poi a lezioni private da un’insegnante di madre lingua, Julie Meldrum. Ovviamente negli anni successivi ho sempre più approfondito tale lingua. In Danimarca poi ho imparato il danese;  e ora parlo correntemente ambedue a livello universitario. Comunque me la cavo molto bene anche con spagnolo, portoghese, francese e tedesco. …Sono molto portata per le lingue, ma questo l'ho scoperto solo dopo i 20 anni!

In che cosa consiste il tuo lavoro ? 
Lavoro in un ospedale pediatrico, faccio il chirurgo e opero bambini dalla nascita fino ai 16 anni. Piccoli pazienti con  malformazioni congenite, con cui ci si nasce (non le si eredita);  oppure dovute a errori durante lo sviluppo dell'embrione o del feto.

Il tuo è un ambiente internazionale molto stimolante, da italiana come ti trovi?
Lavoro con gente di tutto il mondo, bisogna adattarsi ai diversi modi di pensare e a diverse tradizioni. Ad esempio l’approccio ai vari problemi, allo stress e al dolore, viene visto in maniera molto diversa da uno scandinavo, da un turco o altri.  Gli italiani di solito sono ben visti perché seri e lavoratori, determinati, abituati a lunghe ore di lavoro, turni massacranti e anni di sacrifici (ma mi dicono che ora la specialità sia molto piú leggera.. ai miei tempi si lavorava 100 ore a settimana senza giorni di riposo e chi si stancava o crollava veniva considerato non adatto alla chirurgia…). Poi gli italiani piacciono per diverse altre ragioni come la voglia di godersi la vita, la voglia di ridere e scherzare e anche per il cosiddetto "temperamento" (classica sfuriata di 3 secondi che passa subito, che viene vista meglio del rancore a lungo termine).

Tu lavori in un campo molto specialistico, cosa hai fatto per acquisire le giuste competenze?
Beh, il percorso me lo sono un po' cercato e un po' inventato, visto che é stato sviluppato in 3 paesi europei. Direi, se tornassi indietro forse farei la specializzazione negli Stati Uniti o Sudafrica e la fellowship in Canada. Ma questo con il senno di poi…

Che progetti hai  per il tuo futuro?
La pensione… scherzo…

E con Vasto come la metti?
Se potessi lavorare a Vasto o nelle vicinanze tornerei volentieri, anche se poi a Londra si sta davvero bene. Però la qualità della vita e il sole di Vasto sono impagabili!!

Cosa consigli ai giovani vastesi che intraprendono l’università o sono in cerca di lavoro?
Ascoltarsi bene, capire chi si è davvero e quello che si vuole fare davvero (non quello che va di moda o quello che qualcuno vuole per noi), chiedere in giro a chi sa o fa quel lavoro, informarsi bene prima della scelta, capire bene i pro e contro dello stile di vita che si va a scegliere e poi tuffarsi come un pesce nella corrente ed essere determinati come un salmone fino alla meta finale senza lasciarsi distrarre. Poi se va fatta male, pazienza, a volte cambiare è meglio che rimanere ancorati a un lavoro che distrugge dentro.
Per chi vuole fare il medico consiglio di andare a vedere cosa significa questo lavoro (ci sono tanti modi di fare il medico, nel senso che anche gli stili di vita legati alla specializzazione sono diversissimi). In generale è uno studio lungo e pesante, che in realtà non finisce mai, perché bisogna continuare ad aggiornarsi tutta la vita se si vuole stare al passo ed evitare errori mortali. È un lavoro serio e con molta responsabilità ed impegni, che con gli anni può pesare. Però se piace é molto stimolante ed è anche limitatamente creativo.

Ringraziamo Marianna Lalla, chirurgo pediatrico in carriera  a Londra, per la sua ampia disponibilità e soprattutto per il suoi preziosi suggerimenti ai giovani. Ha spiegato in modo chiaro che chi va all’università deve assolutamente “informarsi bene prima della scelta” sugli sbocchi di lavoro e sullo stile di vita di quella professione. Per esempio fare il medico richiede un aggiornamento continuo per tutta la vita, responsabilità e impegni che “con gli anni possono pesare”. Invitiamo i nostri giovani lettori a riflettere su questi preziosi consigli.
A Marianna i nostri migliori auguri di tanti successi professionali per il futuro.
NICOLA D’ADAMO

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