martedì 11 settembre 2012

SI E’ CONCLUSO IL PROGETTO “MARINANDO” TESO A FAVORIRE – ATTRAVERSO IL LAVORO MARITTIMO – IL RECUPERO DEI MINORI CHE HANNO AVUTO PROBLEMI CON LA GIUSTIZIA


                       Grazie alla disponibilità ed alla sensibilità sociale di una struttura imprenditoriale locale, nonché all’impegno profuso al riguardo da tutte le Amministrazioni interessate, che hanno costantemente seguito l’attività, si è concluso in Abruzzo il progetto interministeriale denominato “MARINANDO”, il cui scopo principale è quello di favorire il reinserimento dei minori nella società attraverso attività lavorative sia a bordo delle unità da pesca sia sulle relative strutture operanti sul
demanio marittimo.
            E’ stato assunto nel mese di agosto, infatti, presso la VASTO PESCA, un minore che – già entrato nel passato nel circuito penale – è stato segnalato dal Centro per la Giustizia Minorile per Abruzzo, Molise e Marche al fine di un inserimento in un progetto di recupero sociale.

            Tale progetto – col quale si è dato attuazione a livello locale – all’Accordo Operativo sottoscritto fra la Direzione Marittima di Pescara ed il Centro per la Giustizia Minorile de L’Aquila, ha concluso per la Regione Abruzzo l’attuazione del protocollo d’intesa già siglato – a livello nazionale – tra il Ministero della Giustizia – Dipartimento per la Giustizia Minorile, ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

            In tale progetto il minore è stato seguito – oltre che da qualificati funzionari della professionalità di Servizio Sociale dell’Ufficio Servizio Sociale Minorenni, anche dal Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Vasto in qualità di “Tutor”, coadiuvandolo ed assistendolo nell’intero iter di recupero.

            E’ opportuno sottolineare come l’inserimento di tali giovani in una particolare e specifica realtà produttiva costituita da strutture che comunque operano con il mare inteso quale risorsa economica, concretizzi un sicuro strumento di stimolo per la riscoperta di quei valori di solidarietà, di generosità e di altruismo, propri degli uomini di mare – valori sottolineati ancor più dal modello di relazione interpersonale che nella marineria è naturalmente e tradizionalmente sancito dal rispetto delle regole, dall’autodisciplina, dall’aggregazione, dal rapporto umano – il tutto in uno scenario – il mare – da sempre sinonimo di libertà, di personale riflessione, di momento di interiore maturazione.

            Con tale Protocollo, quindi, il Corpo delle Capitanerie di Porto  - Guardia Costiera  ha inteso in particolare assolvere questo impegno quale ulteriore segno della profonda attenzione oltre che per tutti i compiti istituzionali anche per la propria funzione socio-culturale e per le tematiche correlate al rispetto della legalità.

   Vasto, 11/09/2012
T.V.(CP) Giuliano D’URSO              

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