domenica 26 agosto 2012

VINCENZO CANCI: GRANDE SUCCESSO DELLA MOSTRA A PALAZZO D'AVALOS

INGRESSO GRATUITO, RESTERA' APERTA FINO AL 30 SETTEMBRE
Sta suscitando grande interesse la mostra sull'acquerellista vastese, in occasione del centenario della nascita. Paesaggi e luoghi stupendi, "tutti soggetti e immagini tratti dalla realtà e dal mondo che lo ha circondato, che Lui ha amato profondamente e che ha saputo interpretare, lasciandone una personale, pregevole testimonianza pittorica all'apprezzamento di chi sa leggere il bello dell'Arte unito al più profondo sentire umano". 

VINCENZO CANCI pittore vastese -Una vita d'arte (1911-2003) *
La copiosa produzione artistica del pittore vastese Vincenzo Canci rivela un personale stile fermo e maturo, inserito sempre nella traccia dell'espressione artistica della figurazione italiana moderna e contemporanea.
Come molte sono le Sue opere, così varie sono anche le tecniche artistiche che il pittore ha sperimentate e usate nel tempo: dalla pittura ad olio tradizionale a pennello, a quella a spatola, fino alla tecnica dell'acquerello da Lui molto usata e in modo veramente sapiente.
La copertina del volume di B. Campli
pubblicato in occasione della mostra
La pittura di Vincenzo Canci raffigura, documenta e indaga il mondo e la realtà che lo circonda a Vasto, eccetto alcune rare opere quali ad esempio i due quadri raffiguranti "II lavoro nella miniera", riferiti al momento della prigionia del pittore nella Bassa Baviera durante l'ultimo conflitto mondiale o "Gli sciacalli", anch'esso legato alla memoria della guerra.
La città di Vasto e il suo territorio circostante, il mondo intimo e privato dell'artista espresso anche nelle sue nature morte, sono i soggetti scelti e raffigurati in modo preponderante nelle Sue opere, realizzate sempre con nettezza di valori formali e prospettici, costruiti dalla stesura di un colore nitido, che divengono masse e spazi scanditi dall'alternarsi deciso delle luci e delle ombre.
Penso, ad esempio, nello scorrere la visione delle opere di Vincenzo Canci, al realismo, un alto momento della moderna cultura italiana, che egli esprime ne "La magra pesca" o ne "I pescatori" o alle vedute quasi panoramiche di "Vasto sotto la neve", che appare interpretata come un allusivo gioco di solidi, di geometrie cromatiche e spaziali dell'agglomerato cittadino,
Uno dei paesaggi sotto  la neve di V. Canci
a "Vasto dalla marina" con l'evidente emergenza quasi astraente delle forme dei barconi in primo piano e poi ancora ai "paesaggi" con le masse delle fronde degli alberi rese frusciami e mosse dalla leggerezza dell'acquerello, ai "pagliai", alla "campagna", alle "marine", alle "marine in tempesta", al distendersi del vento e l'articolarsi del cielo de "Le vele" colorate, tutti soggetti e immagini tratti dalla realtà e dal mondo che lo ha circondato, che Lui ha amato profondamente e che ha saputo interpretare, lasciandone una personale, pregevole testimonianza pittorica all'apprezzamento di chi sa leggere il bello dell'Arte unito al più profondo sentire umano.

Stefano Francolini 
Direttore Artistico delle Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea di Firenze (1997, 2009, 2011)

*  Introduzione al volume Vincenzo Canci - I luoghi dell'anima" di Bianca Campli pubblicato da Meta edizioni (Lanciano 2012).

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