di
Lino Spadaccini
Certamente
la nostra “Bagnante” non ha nulla da invidiare alla più celebre e osannata
“Sirenetta di Copenaghen”, una scultura bronzea alta 125 centimetri e dal peso
di 175 kg, opera dello scultore Edward Eriksen, che raffigura la protagonista
di una delle più celebri fiabe di Hans Christian Andersen, La Sirenetta.
Dèpliant storico |
Anche
se spesso viene erroneamente chiamata “Sirenetta”, il nostro monumento è
dedicato alla bagnante, indiscussa protagonista dell’estate balneare vastese. “Bagnante era una volta colei che scendeva in
spiaggia a prendere il sole e, appunto, bagnarsi”, si legge in una
nota stampato su un volantino realizzato dall’Azienda di Soggiorno e Turismo alcuni anni fa, “per difendersi dal caldo, per assestare la linea, o semplicemente in ossequio di una delle più felici consuetudini dell’estate. Oggi dirsi bagnante presuppone qualcosa di più, al punto che si fa lecito parlare di uno stile (estivo) di vita… Di questa è la donna che si elegge a naturale emblema, è che lei è chiamata a fare il colore di una spiaggia, a contrassegnare la caratura, a diventare insomma la signora indiscussa. Parità dei diritti maschili a parte, è fuori di dubbio che la spiaggia abbia non un re, ma una regina; e non una sola, bensì una serie innumerevole di regine oltre che di principesse”.
nota stampato su un volantino realizzato dall’Azienda di Soggiorno e Turismo alcuni anni fa, “per difendersi dal caldo, per assestare la linea, o semplicemente in ossequio di una delle più felici consuetudini dell’estate. Oggi dirsi bagnante presuppone qualcosa di più, al punto che si fa lecito parlare di uno stile (estivo) di vita… Di questa è la donna che si elegge a naturale emblema, è che lei è chiamata a fare il colore di una spiaggia, a contrassegnare la caratura, a diventare insomma la signora indiscussa. Parità dei diritti maschili a parte, è fuori di dubbio che la spiaggia abbia non un re, ma una regina; e non una sola, bensì una serie innumerevole di regine oltre che di principesse”.
Un
monumento dunque dedicato alla bellezza femminile , che si erge imponente ed
elegante su uno scoglio di Scaramuzza, nata dall’idea del Comune e dell’Azienda
di Soggiorno e Turismo guidata dall’avvocato Roberto Bontempo.
Lo scultore ALDO D'ADAMO, autore del Monumento alla Bagnante |
L’opera,
fusa nel bronzo (presso la Fonderia Artistica Fracaro Arte di Vicenza), è stata
realizzata, nel 1979, dallo scultore ortonese Aldo D’Adamo; pesa mezza tonnellata ed è
alta tre metri e sessanta. L’artista ha modellato il suo personaggio in un
atteggiamento naturale, ma se vogliamo, anche ambiguo, in quanto non è ben
chiaro se si sta allacciando o slacciando il ridottissimo bikini, per godere,
in maniera integrale, il sole e la spiaggia di Vasto Marina.
Come
tutte le statue soggette all’attacco delle intemperie e, in questo caso della
corrosione marina, anche il nostro monumento, così come annunciato dal Sindaco
Lapenna nei giorni scorsi, presto subirà un intervento di restauro per la sua
salvaguardia e per l’accertamento del buon ancoraggio
allo scoglio che lo sostiene.
Oltre
a questo monumento, simbolo della nostra città, negli anni passati si era
pensato di realizzare altre opere significative, che avrebbero rappresentato
un’attrattiva turistica di sicuro impatto. Purtroppo si tratta di opere
pensate, messe in cantiere e mai realizzate, come “Le quattro stagioni”, da
porre nelle quattro aiuole di Piazza Rossetti, mentre alla Stazione era
prevista la collocazione dell’opera “Il bacio”, titolo emblematico per una
scultura che ritraeva una coppia di innamorati prima della partenza. Opere
queste dello scultore Aldo D’Adamo, già autore del “Monumento all’Emigrante”,
fuori Porta Nuova, e alcuni trofei che venivano assegnati come premio per
manifestazioni importanti.
Chiudiamo
in versi con una bella poesia scritta da Fernando D’Annunzio, dal titolo
Lu munumuènde a la Bbagnânde
Lu munumuènde a la Bbagnânde
Si vvi’ a Lu Uâšte,
abbass’ a la Marèine,
sopr’ a nu scuòje šta ‘na signurèine,
tutte di bbrànze, jé lu munumuènde
ch’è štàte dedicäte a la Bbagnânde.
sopr’ a nu scuòje šta ‘na signurèine,
tutte di bbrànze, jé lu munumuènde
ch’è štàte dedicäte a la Bbagnânde.
Âdde, slangiäte, di
bbillezza räre,
‘i fa da spècchie l’acche di lu muäre;
quas’ a la nìute... sole la mutânde,
tutti li huârde, tutti ci si ‘ngânde.
Ognüne vàite ca šta maštrijènne
vicine a nu fiuccàtte, e s’addummuânne:
- ma la mutânde, chila ggiuvunàtte,
mo si li léve o mo si li màtte? -
Šta cacchidìune che n’ zi ni vo jè’
e aspette pi’ vvidà gna va ‘ ffinè’.
‘i fa da spècchie l’acche di lu muäre;
quas’ a la nìute... sole la mutânde,
tutti li huârde, tutti ci si ‘ngânde.
Ognüne vàite ca šta maštrijènne
vicine a nu fiuccàtte, e s’addummuânne:
- ma la mutânde, chila ggiuvunàtte,
mo si li léve o mo si li màtte? -
Šta cacchidìune che n’ zi ni vo jè’
e aspette pi’ vvidà gna va ‘ ffinè’.
1 commento:
Ho scoperto finalmente dove si trova Scaramuzza,
:)) (da "Scaramuzze, Casarza e Vignole)
Quando ci fu l'eco di questo monumento, ancora non risiedevo a Vasto, ma ricordo dicevano tutti che, la bagnante si stava "mettendo a posto" il costume dopo essere uscita dall'acqua... quel gesto tipico che tutte le donne fanno, specie dopo una bella nuotata.
Non ci troverei nulla di male se se lo stesse togliendo ma, mi piace pensare che lo sta sistemando, cosa che in realtà, agita la fantasia più della certezza del toglierselo... forse la magia in quel gesto è tutta qui...
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