1813, la copia del giornale in cui è riportata la notizia di Vasto |
The London Gazette è il più antico
giornale britannico tuttora esistente. La sua prima apparizione risale al 7
novembre 1665 con il nome di Oxford
Gazette, ed è la pubblicazione ufficiale del Regno Unito.
La
testata venne fondata da Henry Muddiman durante la Restaurazione inglese. Nel
1666, Muddiman lanciò l’Oxford Gazette,
che proponeva una selezione di notizie sulla corte reale, che a quel tempo si
era rifugiata a Oxford a causa della peste di Londra. Quando la corte tornò al
Palazzo di Whitehall proseguì la pubblicazione con il nome di The London
Gazette.
Attualmente
il giornale esce tutti i giorni ad eccezione del sabato, della domenica e dei
giorni festivi. La sua diffusione è piuttosto limitata, in quanto, per scelta
editoriale, non tratta di eventi mediatici abituali.
Ma veniamo ai riferimenti vastesi.
Tralasciando alcuni brevi accenni che riguardano la famiglia D’Avalos, passiamo direttamente al settembre del 1812 quando viene pubblicata una lista di imbarcazioni catturate dalle navi inglesi tra le Isole Tremiti e Vasto. Ma notizie ben più interessanti le troviamo nel luglio del 1813, quando alcune navi inglesi bombardano la nostra città, provocando, per fortuna, solo pochi danni. L'episodio è riferito anche dallo storico Luigi Anelli nel volume Ricordi di storia vastese : “Soltanto la casa Mattioli, in contrada S. Maria, il palazzo marchesale e quello della Sottointendenza sono colpiti dal cannone senza però essere gravemente danneggiati”, scrive “Pochi giorni dopo, avendo gl’Inglesi eseguiti uno sbarco di soldati in contrada S. Tommaso, il tenente di gendarmeria Camillo del Beato di Sulmona tentò una sortita per obbligarli alla ritirata; ma, abbandonato dai suoi, non volle arrendersi e seguitò a combattere sino a tanto che, colpito da una palla al cuore, eroicamente morì”.
Tralasciando alcuni brevi accenni che riguardano la famiglia D’Avalos, passiamo direttamente al settembre del 1812 quando viene pubblicata una lista di imbarcazioni catturate dalle navi inglesi tra le Isole Tremiti e Vasto. Ma notizie ben più interessanti le troviamo nel luglio del 1813, quando alcune navi inglesi bombardano la nostra città, provocando, per fortuna, solo pochi danni. L'episodio è riferito anche dallo storico Luigi Anelli nel volume Ricordi di storia vastese : “Soltanto la casa Mattioli, in contrada S. Maria, il palazzo marchesale e quello della Sottointendenza sono colpiti dal cannone senza però essere gravemente danneggiati”, scrive “Pochi giorni dopo, avendo gl’Inglesi eseguiti uno sbarco di soldati in contrada S. Tommaso, il tenente di gendarmeria Camillo del Beato di Sulmona tentò una sortita per obbligarli alla ritirata; ma, abbandonato dai suoi, non volle arrendersi e seguitò a combattere sino a tanto che, colpito da una palla al cuore, eroicamente morì”.
Così invece è riportata la notizia dal capitano
Cadogan, comandante della nave Havannah, in una lettera indirizzata al Vice
Ammiraglio Sir Edward Pellew to John Wilson Croker, e ripresa dal The London Gazette: “I have the honour to inform you, that, in
executing your orders of the 10th instant, the boats of this ship have been
twice successfully employed against the enemy's trade; once on the morning of
the 22d instant, in the capture of a large trabacolo of three nine-pounders and
small arms, and the destruction by fire of a similar vessel, laden with oil,
under the town of Vasto; and again yesterday morning, in the capture of five
armed trabacolos, and five feluccas laden with salt, near the town of Fortore”.
In pratica
viene riferito della cattura di alcune imbarcazioni cariche di olio e di sale. In entrambi i casi le navi sono state fatte arenare sulla spiaggia e
completamente smantellate: “In both
instances the vessels being hauled aground, completely dismantled, and under
the protection of a strong body of military on the beach, besides the guns of
the latter vessels, which had been landed”. Inoltre, viene precisato che l’ufficiale
francese che era a capo delle truppe è stato ucciso, mentre tra l’equipaggio
inglese ci sono stati solo due feriti lievi.
Passiamo
al giugno 1867, quando a Vasto è scoppiato il colera, che durerà fino alla fine
del settembre dello stesso anno, provocando la morte di 536 persone. Proprio a
causa del colera, viene riportata sulle colonne del giornale la notizia che il
Ministero dell’Interno ha ordinato a tutte le navi transitate nel tratto di
costa tra San Vito e Termoli, quindici giorni di quarantena.
1867, colera a Vasto |
Lino
Spadaccini
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