sabato 21 luglio 2012

Inaugurata la mostra di Vincenzo Canci, "artista di rilievo nazionale"




A quasi un anno di distanza dalla ricorrenza del centenario dalla nascita, è stata inaugurata  ieri la mostra omaggio al grande pittore vastese Vincenzo Canci.
La massiccia presenza di pubblico, che ha riempito ogni angolo dalla Sala della Pinacoteca di Palazzo d’Avalos, è la dimostrazione dell’amore e della stima verso questo grande pittore che
ha immortalato, soprattutto nell’ultimo periodo artistico, stupendi scorsi della nostra città.
Promosso dall’Associazione Amici di Vincenzo Canci e dal Comune di Vasto, oltre alla mostra, per l’occasione è stato pubblicato un ricco ed elegante catalogo per la Meta Edizioni, che ha l’intento di disegnare un ritratto a tutto tondo dell’artista e che ne preservi tutta la complessità.
Dopo i saluti dell’Assessore Anna Suriani, ed i ringraziamenti di Gianfranco Smargiassi, nipote dell’artista e organizzatore della mostra, sono seguiti un breve ricordo dell’amico Pino Jubatti e di Mario Pachioli, suo allievo presso l’Istituto d’Arte di Vasto. Lo scultore vastese ha raccontato alcuni aneddoti del Maestro, in particolare di quando Canci faceva anche divertire i suoi allievi parlando di cucina, ma i ricordi più belli sono i suoi preziosi insegnamenti e la passione con cui ha saputo trasmettere quei valori importanti, che lo hanno forgiato e arricchito nell’arte del disegno.
A Bianca Campli, storica dell’arte e docente, il compito di ricostruire la figura e l’arte di Vincenzo Canci, un artista da non rilegare al semplice panorama locale o provinciale, ma da restituire e ricollocare all’interno del panorama artistico nazionale. La Campli ha approfondito e messo a confronto l’opera del pittore vastese con i fermenti culturali e le correnti artistiche che hanno animato il panorama culturale italiano, soprattutto a Roma e Milano, città in cui Canci ha soggiornato a più riprese.
Divisa in quattro sezioni che vanno dal paesaggio alla natura morta, dalla pittura di genere al ritratto, la mostra ci offre non un artista che ha dipinto semplicemente dei bei scorci della nostra città, ma ci restituisce un vero pittore, che spazia dalla pittura ad olio all’acquerello, attraverso varie tecniche, che non dipinge a caso, ma segue delle linee ben precise affiancate ad un cromatismo attento e ben studiato, offrendo numerosi spunti di riflessione per chi si avvicina alle sue opere.
La mostra rimarrà aperta fino al 30 settembre con i seguenti orari:
dal 20 luglio al 31 agosto
10,30-12,30 e 18,00-24,00
dal 01 al 30 settembre
10,30-12,30 e 18,00-22,00

Lino Spadaccini
La medaglia ricorda realizzata da Mario Pachioli

La giornalista RAI Maria  Rosaria la Morgia, al centro.
Ai lati Bianca Campli e Pino Jubatti. 
L'assessore Suriani


Gianfranco Smargiassi, nipote di Canci (sua madre sorella del pittore),
organizzatore della mostra

Mario Pachioli, noto scultore a Firenze, allievo di Canci 














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