sabato 23 giugno 2012

Giugno, mese dedicato al Cuore di Gesù


Cuore di Gesù, Cattedrale di San Giuseppe
di Lino Spadaccini
Qualche giorno fa, presentando l’ultima pubblicazione di Padre Eugenio Di Giamberardino, dal titolo “Parole d’amore”, ricordavamo che il mese di giugno è tradizionalmente dedicato al Cuore di Gesù.
La devozione per il Cuore di Gesù era già praticata nel
Medioevo, e si diffuse particolarmente nel secolo XVII soprattutto ad opera di S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690).
La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia, probabilmente nel 1685.
Sull’onda della devozione che ormai coinvolgeva tutto il mondo cattolico, sorsero dappertutto cappelle, oratori, chiese, basiliche e santuari dedicati al Sacro Cuore di Gesù; ricordiamo uno fra tutti il Santuario del “Sacro Cuore” a Montmartre a Parigi.
Visitando le varie chiese vastesi possiamo notare che sono presenti delle cappelle, con le relative statue, dedicate al Sacro Cuore.

Nella navata di sinistra della chiesa di S.Maria Maggiore, è presente una bella cappella con cupola a calotta, di gusto neoclassico, eretta nel 1864 su disegno dell’ingegnere vastese Silvestro Benedetti (1816-1877). Al centro dell’altare si erge la bella statua del Cuore di Gesù, mentre tutta la cappella è stata decorata nel 1930 dal pittore Romano Corradetti, come si può leggere direttamente sulla parete sinistra: “IL PROF. ROMANO CORRADETTI / LA SUA ISPIRAZIONE / D’ARTE E DI DEVOZIONE / QUI TRASFUSE /ANNO 1930 VIII°”.
Nella Cattedrale di S. Giuseppe una epigrafe latina ricorda la cerimonia di dedicazione della Cappella al Sacro Cuore di Gesù, avvenuta l’8 ottobre 1919, alla presenza dell’Arcivescovo Gennaro Costagliola. L’antica statua lignea è stata restaurata nel 1991 da C. Moroder di Ortisei, a ricordo del 3° centenario della morte di S. Margherita M. Alacoque.
Sacro Cuore, Incoronata
 Un’altra bella statua, risalente sempre al 1919, è presente nella chiesa di S. Maria Incoronata, ma non nella sua collocazione originaria, lungo la parete sinistra della chiesa, bensì nell’altare dedicato a S. Martino.
Chiudiamo con una poesia estemporanea sul Cuore di Gesù, conservata manoscritta nell’Archivio di Casa Rossetti, scritta da Antonio Rossetti, barbiere e poeta improvvisatore che amava definirsi “incolto natural poeta”:

O Cuor del mio Gesù
   Ch’ardi per me d’amor,
   Fa tu che anche il mio cor
   Bruci d’amor per te.
Al cor mio freddo or tu
   Cor del Divin Signor
   Comunica il tuo ardor,
   Mi accendi in cor tua fe’.
Avvampa, infiamma orsì
   Di me no peccator
   Il core in tutte l’ore
   O cor del Re de’ re.
Peccai, ma non mai più
   T’offenderò, l’errore
   Detesto e n’ho dolore...
   Abbi pietà di me.


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