sabato 7 aprile 2012

La "tormentata" storia della Diocesi di Vasto

Da Enzo Apollonio riceviamo e pubblichiamo
Caro Nicola,
dopo la lettera di mons. Monterisi che hai pubblicato sul blog con l'appropriato tuo commento, ho pensato di inviarti un passo che parla della Diocesi di Vasto tratto dal
ponderoso volume di G. Liberatoscioli "Nicola Monterisi Arcivescovo di Chieti e Vasto" ( un libro di quasi 500 pagine, pieno di notizie e curiosità con aneddoti vari ), edito nel 2002 per Tinari di Villamagna, nei "quaderni dell'archivio arcivescovile di Chieti-Vasto".
DIOCESI  DI  VASTO
Durante l’Ottocento, la diocesi teatina fu fortemente ridimensionata  nel prestigio e nel territorio di giurisdizione diocesana. Infatti, se all’inizio del secolo Pio VII, con la bolla di Circoscrizione del 27 giugno 1818, stabilì che la chiesa arcivescovile di Chieti rimanesse senza Chiese suffraganee, a metà secolo, per l’impegno del marchese D’Avalos presso la corte napoletana e le sollecitazioni di Ferdinando II re di Napoli, Pio IX con la bolla In apostolica omnium ecclesiarum sollecitudine del 23 Luglio 1853, eresse la diocesi di Vasto, che ebbe come territorio “il distretto di Vasto”, nella sua circoscrizione territoriale civile allora esistente, separandola dalla diocesi teatina ( Il provvedimento di Pio VII portò di conseguenza la soppressione delle diocesi di Campli e di Ortiona. Se la prima fu unita alla diocesi di Teramo, Ortona fu incorporata alla sede arcivescovile di Lanciano. Sarà papa Gregorio XVI, il 17 maggio 1834, a ricostituire la diocesi di Ortona affidandola in amministrazione all’arcivescovo di Lanciano). La bolla di Pio IX fu eseguita il 14 giugno 1857 e, oltre a istituire come cattedrale la collegiata , sotto il titolo di S. Giuseppe, stabiliva che , “in verità, l’una dall’altra in nessun modo dipendano tra loro; tuttavia sia retta da un solo e medesimo  vescovo, il quale perciò teatino e vastese si dovrà sempre chiamare e sottoscrivere”. Così il governo della nuova diocesi, composta da 34 Comuni e da 38 parrocchie, fu data all’arcivescovo di Chieti che prese anche il nome di “amministratore perpetuo di Vasto”.

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