Videosorveglianza, 'limiti oggettivi' e 'ostacoli legislativi': il 'no' del Prc
Rifondazione Comunista contesta il sistema di controllo con le telecamere di cui si parla da anni
a cura della redazione
Si parla da anni della videosorveglianza a Vasto. Previsioni di spesa nel piano delle opere pubbliche, incarichi per l'elaborazione di progetti, discussioni che si trascinano senza soluzioni.
Sulla questione si esprime, manifestando aperto contrasto al sistema, Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra, partito di maggioranza a Vasto a sostegno dell'amministrazione Lapenna.
"I recenti fatti di cronaca occorsi in città hanno fatto riemergere proposte - si legge in una nota del partito - ai fini della deterrenza dei reati auspicate da diversi soggetti politici. Molte di queste assolutamente da rigettare, tra le quali includiamo il sistema di videosorveglianza". Rifondazione Comunista dice 'no' alla videosorveglianza e lo motiverà attraverso "una dettagliata e documentata relazione".
"Riteniamo che quello della videosorveglianza ai fini della deterrenza sia un tema di assoluta importanza, anche in virtù della spesa che se affrontata dal Comune di Vasto peserebbe non di poco sulle già esigue casse comunali - si legge in una nota del Circolo 'Sante Petrocelli' del partito -. Per questo il circolo cittadino del Prc ha ritenuto necessario approfondire l’argomento, elaborando infine una dettagliata e documentata relazione, che mette in evidenza i limiti oggettivi della videosorveglianza e gli insuperati ostacoli legislativi, di cui non si è finora tenuto conto".
Contributo, dicono i responsabili cittadini di Rifondazione che "siamo certi porterà nuovi, importanti ed ineludibili elementi di discussione". Una conferenza stampa in merito a questa relazione è convocata per sabato 10 marzo alle ore 11, presso i locali del Amenabar di via Santa Maria a Vasto.
DA http://www.histonium.net/archivio_news/2012/videosorveglianza,-limiti-oggettivi-e-ostacoli-legislativi-il-no-del-prc_21818.php
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