sabato 31 marzo 2012

Quando lo studio fotografico Di Memmo era il "ritrovo" dei giornalisti vastesi


di  GIUSEPPE CATANIA 

Per gli sportivi e per i giornalisti vastesi impegnati a seguire e raccontare le vicende agonistiche della compagine biancorossa del Pro Vasto è stata una magnifica ed esaltante avventura.

Quando si dettavano gli articoli al giornale dalla cabina telefonica dello studio Di Memmo. Allorché il Pro Vasto era impegnato nei confronti casalinghi, i corrispondenti dei quotidiani sportivi e quelli che
pubblicavano le pagine dedicate allo  sport calcistico, erano tenuti a telefonare subito i resoconti ed i commenti delle partite al giornale , e ad inviare, a corredo dell'articolo, anche le foto.
E tanto, sin dal 1959 quando il Pro Vasto militava nel campionato di Serie D Girone H, opposto a compagine di tutto rango, quali Trani, Cerignola, Poggiardo, Martina Franca, Campobasso, Andria, Mesagne, Manfredonia, Novoli, Molfetta, Venosa, Lanciano, Maglie, Bitonto, Bisceglie, Melfi,  Chieti.
Una gara di velocità, dopo gli incontri casalinghi, precipitarsi al telefono per dettare agli stenografi del giornale le fasi ed i risultati delle partite. Allora non tutti i corrispondenti erano dotati di un telefono proprio e lo "Studio Fotografico Di Memmo" a corso Marchesani era diventato il "ritrovo dei giornalisti” perché qui vi era la cabina telefonica della TIMO (poi SIP, oggi Telecom) da cui, a turno si potevano trasmettere i servizi sportivi.

Lo studio Di Memmo in via Marchesani il “ritrovo dei giornalisti” vastesi  Peraltro qui si gettavano le basi per la pubblicazione del quindicinale Forza Vasto (supplemento a IL TEMPO) con lo slogan :"E’ dovere di tutti sorreggere e incoraggiare la squadra biancorossa". E presso lo Studio Fotografico Di Memmo era il recapito della redazione de Il Tempo d'Abruzzo, nonché la raccolta della pubblicità per Forza Vasto, la cui testata  è stata da me disegnata ed era provvista dai collaboratori Giuseppe Castaldi, Eugenio D'Alberto(incaricato della distribuzione e di procurare sostenitori), Vittorio Del Casale, Angelo Del Moro, Giuseppe Forte, Valeriano Moretti, Giuseppe Recinelli, Mario Santarelli, Edmondo Laudazi.
Nello Studio Fotografico Di Memmo erano soliti radunarsi anche altri corrispondenti: Nicola Catalano, Berinto Aloè, Oscar Raspa, Adriano Ciccarone, Ugo Talamazzi (che era allora presidente dell'Associazione Vastese della Stampa).
Nella primavera del 1969  il Pro Vasto balzava agli onori della Serie C, girone C : l'impegno dei giornalisti vastesi divenne più "importante". I biancorossi erano chiamati a cimentarsi con compagini più blasonate: Benevento, Lecce, Sorrento, Bari, Reggina, Messina, Campobasso, Salernitana, Nocerina, Crotone, Trapani, Turris, Siracusa,Cosenza, Barletta, Casertana, Marsala, Acireale, Potenza.
Il mio compito - allora collaboravo al quotidiano "II Tempo" - era diventato gravoso, anche perché avevo collaborazioni con i giornali della Sicilia "La Gazzetta del Sud" di Messina e l'Eco di Siracusa (raccontare a viva voce le fasi della partita con le squadre siciliane), per cui chiamai a collaborare per le cronache sportive Mario Saltarelli e successivamente Angelo Del Moro che collaborava al Corriere dello Sport. In un periodo in cui Mario era stato chiamato al servizio militare scrivevo a suo nome  anche i resoconti sportivi su Il Corriere di Napoli, La Gazzetta dello Sport e Stadio.

Pro Vasto in serie C : come si facevano giungere le foto delle partite a Roma in poche ore. La collaborazione dei fratelli Di Memmo per i servizi fotografici era preziosa ed insostituibile per corredare gli articoli con le immagini delle più belle azioni scattate durante gli incontri di calcio. E poiché i corrispondenti non erano muniti di apparecchi per la trasmissione delle foto al giornale, si ricorreva, almeno per quanto mi riguardava, ad uno stratagemma,  rivelatosi provvidenziale, per far giungere le foto alla redazione del Il Tempo di Pescara poche ore dopo la conclusione della partita.
I fratelli Di Memmo - appena rientrati in studio - sviluppavano e stampavano velocemente le foto nel loro laboratorio. Almeno le fasi più avvincenti dell’incontro, come i goals. Io mi incaricavo di recapitare presso la Polfer della Stazione di Vasto, la busta "fuori sacco" contenente le foto, che poi veniva consegnata all'addetto della Posta sul treno in transito. Giunto a Pescara, l’addetto porgeva la busta “fuori sacco”   alla Polfer di Pescara presso la quale un incaricato della redazione de Il Tempo  la prelevava per poi inoltrarla al giornale a Roma via "telefoto". In tal modo gli sportivi, anche quelli di altre città le cui squadre regionali partecipavano al campionato, potevano seguire resoconti e foto. All’epoca i vastesi erano tra i più entusiasti, seguendo le prodezze dei loro beniamini calciatori, tra cui mi piace ricordare, oltre al mitico portiere Di Mascio, Lo Vecchio, Taverna, De Filippis, Amodio, Mileno, Maio, Tarquini, Romoli, Trozzi, Brotini, Juso, Ferrari, Raimondi, Rossi, Mazzetti, Massoni, SaIvadori, Quaresima,Marcolini , Savastio, Codraro, Natalini, Di Bartolomeo, Borgia, Ritucci ed altri.

Le foto dei calciatori negli album Panini scattate da Di Memmo
Ricordo che ai tempi della serie C anche le edizioni Panini hanno richiesto ai fratelli Di Memmo le foto dei calciatori del Pro Vasto per le figurine da collezionare negli album.
Calciatori protagonisti delle più belle pagine dello sport vastese e delle gloriose vicende del calcio del passato, sono stati quasi tutti conosciuti dal grande pubblico tramite le foto dei fratelli Di Memmo.
Molti dei calciatori sono tuttora ricordati, dagli sportivi più anziani che li
hanno seguiti con appassionato entusiasmo anche nelle trasferte più  lontane (in aereo anche in Sicilia) con l'indimenticabile "tifoso" Mastre
Pitre, sempre pronto ad infiammarsi di orgoglio per la squadra biancorossa e trasmettere agli sportivi il grido fatidico "Forza Vasto!"di cui molti ancora oggi odono l'eco, sia pur flebile, ma accorato.

GIUSEPPE CATANIA 

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