giovedì 22 marzo 2012

NELLA VIGNA DI ANGELO LONGHI C’E’ UN GRANDE TESORO


Pensavamo che le uve: miscardéllë, caccinélle, griche, ciapparàhune e malvascè fossero completamente estinte; invece, dopo accurati sopralluoghi, abbiamo scoperto che in qualche campagna del nostro territorio, esse continuano a vegetare rigogliosamente, producendo, tra l’altro, un vino di eccezionale bontà.
Simili “tesori”, li abbiamo trovati nella vigna di Angelo Longhi ex dipendente comunale, ex batterista, ex sindacalista, ex calciatore, ex cercatore di funghi, ex pescatore di cozze.
  “Sì è vero”- ha dichiarato Angelo - “conservo dei vitigni autoctoni
( la caccinélle, la grìche, la malvascè,la miscardélle e lu ciapparàhune) che, forse, nessun’altro contadino sansalvese possiede. Sono stati mio nonno Angelo e poi mio padre Guglielmo, che ora non ci sono più, a piantarli e ad accudirli.  Ora, spetta a me. Fino a quando le forze mi saranno di aiuto, cercherò di conservare quelle uve, che producono un vino più gustoso del nettare. Dopo di me non ci sarà nessuno che prenderà il testimone. Sono dispiaciuto. Ai giovani, purtroppo, non piace fare il contadino”.
La malvascè, lu ciapparàune, la caccinèlle, la miscardèlle e  la grìche (vitigno importato dall’antica Grecia), fanno parte del nostro patrimonio botanico, culturale e storico, speriamo, pertanto, che altri seguano l’esempio di Angelo Longhi, prima che di esse rimanga solo un ricordo.
Una immagine di Angelo Longhi con gli amici .
NELLA  FOTO-IMMAGINE, da sinistra TONINO MASCIALE, ENNIO  DI  PETTA, MARIO CIAVATTA (il cantante),  ANTONINO CHIODITTI, ANGELO LONGHI (lupus in fabula). 
Michele Molino

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