lunedì 12 marzo 2012

ESPEDITO FERRARA: Speciale VENTENNALE DELLA MORTE (PUNTATA 2/10)



ESPEDITO FERRARA
giornalista
direttore di Histonium

di LINO SPADACCINI
Non c’è proprio niente da fare, quando ci sono dei personaggi che rimangono nel cuore della gente, il minimo che si possa fare, e che ci proponiamo di fare attraverso questo blog, è quello di  rendergli il giusto tributo. Il ventesimo dalla morte di Espedito Ferrara, uno dei più grandi cultori di storia vastese del ‘900, è l’occasione per ricordarlo attraverso una serie di articoli per approfondire e riportare all’attenzione della gente la grande eredità che ci ha lasciato, come apprezzato poeta dialettale e in lingua, autore di commedie di successo, ancora oggi messe in scena, e pubblicista di grande valore, direttore del periodico Histonium, di cui ci occuperemo oggi.  

1991: da sinistra Silvio Petroro, Espedito Ferrara e Angelo Cianci


Alcune copertine del periodico Histonium (1947-1966)
diretto da Espedito Ferrara





L’attività giornalistica di Espedito Ferrara è stata intensa e significativa, potendo contare collaborazioni importanti, come corrispondente, con le principali testate giornalistiche nazionali quali Il Tempo, Il Messaggero, Il Popolo, Il Giornale d’Italia, l’agenzia stampa milanese N.S.I.M. (Nuovo Sport – Informazioni Milano), e la testata regionale Gazzetta di Chieti, che aveva una pagina interamente dedicata a Vasto.
Nell’agosto del 1947, da un’idea di Carlo Marinucci, Angelo Cianci ed Espedito Ferrara, seduti attorno ad un tavolo della tipografia Zaccagnini di Primo Jezzi, il periodico d’informazione Histonium, muoveva i suoi primi passi, riprendendo l’esperienza de Il Vastese d’oltre Oceano di Luigi Anelli, interrotta nel 1933, “convinti di voler ridare a Vasto, dopo le convulsioni della guerra, un quindicinale d’informazione, messaggero di pace e di buona volontà, in un mondo che si appresta a ricostruire i valori perduti e le ricchezze travolte dalla voragine di un tremendo conflitto”. Sono queste le parole del prof. Angelo Cianci, scritte in occasione dell’inizio del settimo anno di attività del giornale. “Motivo perciò puramente ideale”, proseguiva il prof. Cianci nel spiegare il programma della testata, “ha dato la vita all’Histonium che per essere stampato, diffuso, ha bisogno della fede unanime di tutti voi figli di Abruzzo, non immemori della vostra bella terra natia. Il programma di ieri è anche il programma di oggi e rimarrà, se Dio lo vorrà, il programma di sempre: sostenere a denti stretti gli interessi di Vasto, potenziare lo sviluppo economico, turistico, sociale della nostra città nel quadro della rinascita di Abruzzo; cementare l’unione di tutti i figli di Vasto, vicini e lontani, anche in maniera semplice, direi modesta, ingenua, ma profondamente sentita”.
Come ricordava Giuseppe Catania, l’Histonium era “palestra di confronto aperto e leale, di tanti avvenimenti che hanno tracciato un solco profondo negli annali civili”: un giornale di informazione locale per il popolo vastese e per i tanti emigranti sparsi per il mondo. Come non ricordare le  memorabili pagine sulla la sciagura aerea del 1951, sulla frana del 1956, la partecipazione di Vasto alla trasmissione televisiva Campanile Sera, il centenario della morte di Gabriele Rossetti, le cronache del Festival della Canzone Abruzzese e Molisana, le vicende politiche ed elettorali, con particolare evidenza per l’attività del Sen. Giuseppe Spataro. Particolare attenzione era rivolta alle proprie radici, alle tradizioni e al folklore, con la pubblicazione di poesie dialettali e in lingua, delle “effemeridi”, simpatiche storielle di vita paesana, articoli e biografie di personaggi vastesi del passato e contemporanei, l’ampia antologia di poeti e scrittori vastesi curata, a partire dal 1953, da Giovanni Peluzzo. Particolarmente interessanti anche gli articoli su nascite e matrimoni o il ricordo di concittadini illustri passati a miglior vita, e le notizie sportive, con in primo piano le vicende della gloriosa Pro Vasto.
Come stabilito in un contratto, stipulato nel settembre del 1948, tra l’industriale vastese emigrato in Argentina Carlo Della Penna ed Espedito Ferrara, il costo degli abbonamenti era stabilito nella misura di lire 700 ordinario, lire 1000 sostenitore e lire 2000 benemerito, con il ricavato da versare in favore dell’Asilo infantile, insieme ai soldi ricavati dai giornali venduti a Vasto. Mentre in un altro punto del medesimo contratto, era stabilito che le copie dei giornali venissero consegnate all’asilo nel più breve tempo possibile e comunque non oltre due giorni dalla loro pubblicazione.
L’Histonium era un giornale molto amato perché faceva sentire tutti i vastesi, vicini e lontani, come in una grande famiglia. Di questo bisogna ringraziare Espedito Ferrara perché, come ricordava Giuseppe Catania, era “Un giornalista che aveva innato nell'animo il senso della rettitudine e dell'equilibrio, soprattutto la coscienza di operare in funzione della difesa dei valori e della promozione dell'uomo, consapevole che la propria personalità doveva essere posta al servizio della società”.
Dalla fine degli anni ’50 l’Histonium iniziò a risentire del progressivo espandersi di quotidiani nazionali quali Il Tempo e Il Messaggero, che davano sempre più spazio alle cronache regionali e locali. Inoltre, le difficoltà economiche cominciarono a pesare: il mancato pagamento degli abbonamenti, con le spese coperte quasi interamente dalla generosità di Carlo Marinucci e Carlo Della Penna, misero spesso in forse la sopravvivenza del giornale. Le uscite si fecero sempre più rare, fino al 1966 quando il giornale chiuse definitivamente, lasciando il testimone ad un altro periodico storico, tuttora esistente, Vasto Domani, fondato dal compianto Angelo Cianci.

Lino Spadaccini

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