Caro Nicola D'Adamo,
chiedo scusa per il ritardo con cui ti rispondo circa il progetto di funivia inserito nel piano triennale delle opere pubbliche.
Come ben sai il Piano Triennale è documento indispensabile ed allegato al Bilancio di previsione che viene votato dal Consiglio Comunale. Entro il 30 settembre di ogni anno la Giunta recepisce il programma. Questa premessa per dire che attribuire il programma alla sola volontà dell'assessore non è corretto. A rinforzo di questo ti informo che per il programma 2012-2014 che il consiglio approverà con il bilancio di previsione 2012, è stata mia premura riunire tutti i consiglieri di maggioranza per discutere di tutte le opere in elenco e apportare le modifiche che mi venivano sottoposte.
Questo premesso, entro nel merito della validità o meno della funivia...è un progetto il cui preliminare risale a un pò di anni addietro, continua la sua presenza nel programma triennale perchè molti sostengono ancora la sua validità. Io la reputo un'opera ad oggi di difficile realizzazione per le oggettive difficoltà nel reperire un tale investimento di natura privata. Credo anche che la città ha bisogno di altre priorità, come il rifacimento di via san rocco, via san sisto e il quarto lotto della circonvallazione che tanti residenti e cittadini aspettano con ansia.
Marco Marra assessore ai LLPP |
Tanto mi premeva precisare. Distinti saluti,
Marco Marra
assessore ai LL PP
3 commenti:
la domanda sorge spontanea: SE LA FUNIVIA NON SI FARA' MAI, PERCHE' E' STATA RIMESSA NEL PIANO TRIENNALE, DELIBERATO DALLA GIUNTA DUE MESI FA?
ANCHE PERCHE' E' UN INVESTIMENTO CHE NON PASSA INOSSERVATO: 7 MILIONI DI EURO SONO 14 MILIARDI DI VECCHIE LIRE!!!
da ENZO LA VERGHETTA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
I piani triennali non sono degli esercizi di fantasia tratti dal libro dei sogni, ma il frutto di una programmazione a medio termine che nasce da basi già consolidate. Devono avere alle spalle una proposta concreta,con un verificato studio di fattibilità, non possono essere iscritti in documenti ufficiali con
un semplicistico e improbabile “Se domani un gruppo imprenditoriale serio venisse a manifestarmi l'interesse a investire su un opera del genere”. . Una funivia ha bisogno anche di un’attigua ampia zona di parcheggio, dove la facciamo? Certo un sociologo può fantasticare su una “funzionalità per lo
sviluppo della mobilità sostenibile” ma un assessorato di una funzione tecnica si deve porre anche i problemi di fattibilità e di priorità per non rischiare di distrarsi sognando i “vorrei ma non posso”
Per ridurre il traffico tra Vasto centro e Vasto Marina basterebbe eliminare con un sottopasso o cosa similare, non sono un tecnico, l’incrocio fra la nazionale e la strada che scende da Vasto città, si eliminerebbero anche degli incidenti stradali.
Enzo La Verghetta
A me sorprende la semplicità con la quale si trattano argomenti che possono avere ripercussioni importanti sulla vita della città.
Prendiamo la centrale a biomasse di Punta Penna; accidenti se si riesce ad avere una indicazione della esatta posizione di questo manufatto nell’area industriale. Ti dicono addirittura sia a Punta d’Erce e tutti potrebbero pensare che sia proprio sulla sommità di quello spuntone, ma nessuno può crederci per tante ragioni; non ultima quella che tra una cinquantina d’anni non ci sarà quasi più perché erosa dal mare e dal vento.
Delocalizzazione delle industrie di Punta Penna; quali industrie e per andare dove? Quanto costerebbe in termini economici e interruzione della produzione? Aumenterebbero o diminuirebbero i costi di produzione e la stessa occupazione? Chi pagherebbe questa operazione? Cosa ci si mette al loro posto?
Ora c’è questa novità della funivia e non è dato sapere più di tanto. Si sa solo che costerebbe 7 milioni e già questo colpisce; se metti una lunghezza di 1.000 mt (circa la linea d’aria tra piazza Marconi e la ex stazione FS), sono 7.000 € al metro, anche se il costo principale è però concentrato sulle due stazioni: arrivo e partenza. Queste stazioni non sono cose da poco perché oltre ad essere delle vere e proprie stazioni passeggeri e siti dei meccanismi di trazione e rimando, sono anche i punti di ancoraggio della catenaria.
Poi c’è il problema del traffico, al quale si fa risalire la funivia, ma non si riesce a sapere quale sia la curva delle presenze medie tra la città e la marina, e quali siano i periodi di punta ai quali porre rimedio.
In altre parole, si accendono discussione sui titoli senza leggere le pagine interne.
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