martedì 12 ottobre 2021

Quando i ragazzi di S. Maria Maggiore giocavano con il corpo mummificato di "Lu Marchese vicchie"

Innigo III d’Avalos (1570-1632), 5° Marchese del Vasto , figlio di Cesare d’Avalos e D. Lucrezia del Tufo,  cavaliere del Toson d’Oro, sposò nel 1598 D. Isabella, primogenita di Alfonso Felice d’Avalos.
Morto il 20 novembre 1632, il suo corpo imbalsamato venne tumulato nella chiesa dell’Annunziata a Porta Nuova. Qui rimase fino al 1809 quando, per la soppressione di quel convento, la salma venne traslata, trasportata in una soffitta di S. Maria Maggiore e lasciata in completo abbandono, come riferisce lo storco vastese Luigi Anelli, “a disposizione dei topi ed a ludibrio di visitatori volgari, che avevano piena facoltà di far scempio di quel corporeo seccume”.
Solo un secolo più tardi, nel 1903, lo stesso Luigi Anelli propose di collocare il corpo del Marchese del Vasto presso il Museo Archeologico, per dargli una collocazione più idonea, ma la Confraternita di S. Maria Maggiore, depositaria del cadavere, si oppose decisamente. Solo dopo la pubblica denuncia attraverso i mezzi di stampa, le autorità competenti obbligarono la confraternita ad interrare quel corpo mummificato. A tal proposito, Luigi Anelli, nel suo libro “Origine di alcuni modi di dire popolari nel dialetto vastese”, citava il corpo mummificato del Marchese d’Avalos, chiamato “lu Marchese vicchie”, preso di mira dai ragazzi: “…tutte le volte che riescono a deludere la vigilanza del sagrestano, cosa del resto non molto difficile, prendono a ludibrio quel povero corpo, che da circa tre secoli aspetta invano dalla pietà degli uomini di godere quella pace che non dovrebbe essere contesa agli estinti”.
Nell’aprile del 1905, Giuseppe d’Avalos , Marchese del Vasto e Principe di Pescara, saputo dello scempio che si stava facendo del corpo del suo avo, si interessò per farlo tumulare in adeguata cappella di fronte quella della Sacra Spina. Sulla lapide è presente la seguente iscrizione:

 

INNIGO D’AVALOS

NEL NOVERO ILLUSTRE DEI MARCHESI DEL VASTO
FU IL III DIQUEL NOME
RIPOSO’ NEL SIGNORE IL X DICEMBRE 1632
PER LE RELIQUIE DI LUI
POSE QUESTA MEMORIA
IL MARCHESE DEL VASTO E PRINCIPE DI PESCARA

GIUSEPPE D’AVALOS

RIVERENTE ALLA FAMA DEGLI AVI
XXV APRILE MCMV

Tra i maggiori edifici  fatti  costruire da Innigo III ricordiamo il Palazzo della Penna, Villa Cipressi, la Loggia di Torricella (oggi non più visibile) e il Baluardo di Porta Nuova; si occupò anche del restauro di Porta Palazzo nel 1603 (demolita nel 1879 perché minacciava di crollare).

Lino Spadaccini

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