mercoledì 7 settembre 2011

Consorzio di Bonifica: perchè non trasferire gli uffici al COTIR di Vasto, invece che nel Sangro?

A chiederlo il presidente del Consiglio Forte
Il Consorzio di Bonifica Sud con sede in Vasto naviga in brutte acque. Il bilancio dell’Ente, non ancora approvato, presenta un passivo di oltre 6 milioni e 500 mila euro. La Deputazione, ovvero il Consiglio di Amministrazione del Consorzio, sta valutando la possibilità di vendere le sedi consortili di Vasto e Lanciano per ripianare i debiti legati soprattutto ai mancati pagamenti dei contributi assistenziali e pensionistici dei propri dipendenti.
E proprio i dipendenti della struttura di Lanciano, con una nota ufficiale, hanno chiesto lo spostamento degli uffici presso il “Centro Servizi Sociali di Piazzano di Atessa, ovvero in Val di Sangro, penalizzando ancora una volta Vasto ed il suo territorio.
In difesa della centralita’ di Vasto quale sede del Consorzio di Bonifica Sud e’ sceso in campo il consigliere provinciale e presidente del Consiglio comunale di Vasto Giuseppe Forte: “Una vicenda, quella del possibile trasferimento della sede dell’Ente in Val di Sangro – ha detto Forte – che rischiava di passare sotto silenzio e che si sarebbe potuta consumare in danno della nostra citta’. Spostare gli uffici al Cotir e’ certamente la migliore soluzione. Oltre all’Arssa ed al Consorzio di Bonifica sud, nella struttura del Centro per la sperimentazione delle tecniche irrigue potrebbero trovare posto anche gli ex uffici Uaz, oggi Uta (Unità Territoriale per l’Agricoltura). Spero che i componenti del Consiglio dei delegati difendano la centralita’ di Vasto che, con la diga di Chiauci, rappresenta il nodo centrale per l’Ente, non solo perche’ l’opera realizzata e’ la piu’ importante fatta in Abruzzo e Molise negli ultimi trenta anni ma per quello che significhera’ in termini di approvvigionamento idrico per il Basso Abruzzo e l’Alto Molise nei prossimi anni. Senza dimenticare gli ulteriori progetti di sviluppo. Sono certo – ha concluso Forte – che non si cedera’ alle pressioni che possono venire dall’esterno, soprattutto nell’interesse del nostro territorio gia’ fortemente depauperato
”.

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