venerdì 13 maggio 2011

Elezioni: riflessioni a chiusura della campagna elettorale (2)

Da GF POLLUTRI  riceviamo e pubblichiamo

 “Per Vasto” tutti, ma con chi?
Tutti appassionatamente “per”, Vasto certo. Tutti propensi e protesi a fare il bene della nostra città! Slogan e proposte, pretese e finzioni, tutte ‘manifestamente’ fatte e dette per convincere l’elettore che lui, quel candidato, è il solo che possa farlo. Non tutti per uno peraltro, non unendosi per un comune obiettivo, ma ciascuno per sé: è questo il problema! In ben sette (e potevano essere otto) si candidano ad amministrare la città, presupponendo ciascuno di poterlo e doverlo fare distinguendosi e opponendosi all’altro. In realtà sappiamo che in politica c’è chi elettoralmente “perde” e chi “vince” e su questa base a governare la città si avranno una maggioranza e una minoranza di opposizione o meno. “Tertium (altra e diversa cosa) – dice  bene un detto latino - non datur”, non è possibile o non credibile.
Occorre dunque che – pur prendendo atto dell’esasperato individualismo di questa tornata elettorale, del “particolare” spesso tutto personale che si vuole portare avanti – l’elettore sappia (o possa capire) sin dalla votazione dei consiglieri in quale gruppo politico ci si aggregherà in Consiglio per sostenere il candidato sindaco, eletto in prima battuta o al successivo turno, nel suo decisivo compito di indicare una linea d’azione e di nominare gli assessori. Torna in ballo dunque – e non può essere diversamente – la politica, anche in ambito pubblico detto ‘amministrativo’. Si evidenzia, a voler essere ragionevoli e concreti, che se è primariamente importante “fare”, ciò che si deve (e si è promesso), è indubbio che nei vari settori d’intervento dell’Amministratore l’orientamento nelle scelte dipenda da quella certa e imprescindibile “visione della vita” e dell’uomo, della città e del territorio che si ha e si professa. Occorre, dunque che i vari candidati, di là della propaganda per la propria persona o per la propria bandiera (o banderuola associativa, inventata o ripescata per l’occasione) diano chiare indicazioni al cittadino di quale orientamento avranno poi nell’affrontare questo o quel problema, l’uno o l’altro progetto di sviluppo. Dovranno soprattutto far capire – inevitabilmente, con onestà intellettuale e civica (se ve n’è) – “con chi” vorranno poi adoperarsi e governare nell’interesse del luogo e della Comunità di riferimento. Occorre che piccoli interessi di bottega, personalismi e dualismi, giochi elettorali soltanto per ‘starci’ in Consiglio, siano messi da parte o in secondo piano. Sempre, ovviamente, che sia vero quel …”per Vasto”!

Giuseppe F. Pollutri

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