E’ stato ufficializzato ieri, nel corso dell’incontro del comitato ristretto dei sindaci con i vertici della ASL, l’intervento di “razionalizzazione” della rete ospedaliera.
Inascoltate le proteste che nell’ultimo anno sono state più volte espresse, ansie manifestate e minimizzate dalla politica regionale, dimenticato il documento presentato dai Primari dell’Ospedale di Vasto nel Consiglio Comunale del 15.02.2011 alla presenza dei Consiglieri Regionali Menna, Prospero e Tagliente: saranno declassate le UU.OO.CC di Direzione Sanitaria, Gastroenterologia, Centro Trasfusionale, Laboratorio analisi, Neurologia, Pediatria, Malattie Infettive,Anatomia Patologica e ORL. Liquidate con una frase lapidaria quanto offensiva: “ Si sottolinea che le discipline che presentano una sola Unità Operativa Complessa per l’intera Azienda devono essere collocate logicamente nel presidio ospedaliero del
capoluogo di provincia”. Questa logica dimentica che il Centro Trasfusionale di Vasto è il secondo in Abruzzo dopo Pescara per raccolta sangue ed il primo per produzione di plasma industriale, che la gastroenterologia ha avuto un livello elevatissimo di appropriatezza di ricoveri e una rilevante complessità di procedure eseguite. In nome della logica del capoluogo di provincia dimentichiamo il grande lavoro sull’AIDS e sulla TBC svolto dalla UO di Malattie Infettive, e la storia e l’impegno profuso quotidianamente nelle altre discipline a cui toccherà la stessa sorte.
Come prevedibile l’Università ha fatto la parte del leone, Chieti e Pescara vedono una scandalosa concentrazione di Primariati e un numero di posti letto/1000 abitanti quasi doppio all’area vastese. Il piano Chiodi-Baraldi è passato devastante su Vasto senza che i nostri rappresentanti alla regione abbiano alzato almeno la voce per difendere il diritto alla salute.
Decapitato l’ospedale, non considerato il territorio: il declassamento della UOC di Direzione Sanitaria equivale all’ azzeramento dell’autonomia di un Presidio Ospedaliero lontano dal capoluogo, in un territorio al confine con un’area del Molise altrettanto ridotta di potenzialità; resa debole l’organizzazione ospedaliera interna senza che sia stato sperimentato e consolidato il modello organizzativo trasversale dei dipartimenti di cui ancora si ignora la composizione. Tagliati fuori! Dall’autonomia, dalla complessità, dagli investimenti!
Il Partito Democratico di Vasto
Vasto, lì 11 maggio 2011
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