venerdì 29 aprile 2011

Pietro Di Donato: la Stony Brook University di New York acquisisce tutto l'archivio dello scrittore

Parecchi documenti riguardano Vasto, città dei genitori dell'autore di "Cristo fra i muratori"  

Nel centenario della nascita dello scrittore di origini vastesi, Pietro Di Donato, dopo l’interessante convegno di qualche settimana fa, curato da Luigi Murolo, tanti sono i motivi d’interesse per riscoprire la grandezza di un personaggio a ragione considerato il nonno della letteratura italo-americana.
Un grande merito della famiglia Di Donato è quello di aver messo a disposizione della comunità tutto il ricco archivio privato. Con una cerimonia pubblica, l’8 novembre 2007, la prestigiosa Stony Brook University ha ufficializzato l’acquisizione di tutta la documentazione dello scrittore di origini vastesi, messa a disposizione dei ricercatori dai figli Peter e Richard (pur mantenendone il copyright).
Relatori dell’evento gli studiosi Fred Gardaphe, della Stonu Brook University, Luisa Napolitano della Farmingdale State College e il regista Giuseppe Di Pasquale. Sul sito dell’Università è presente anche un lungo video della manifestazione, compreso un divertente discorso di Richard, persona molto gentile e disponibile, che abbiamo avuto il piacere di conoscere personalmente a Vasto in occasione del convegno e dell’intitolazione di una strada in memoria del padre, che si è presentato con una cazzuola ed a ricordato alcuni aneddoti sulla vita del padre.
Come ha dichiarato Mario Mignone, direttore del Centro Studi Italiani, l’acquisizione fatta dalla Stony Brook University garantisce alla prestigiosa università americana la posizione leader nel campo degli studi della letteratura italo-americana.
L'archivio, conservato presso la  Special Collections Department of the Melville Library comprende manoscritti, taccuini, corrispondenza, ritagli di giornale, libri, pubblicazioni, effetti personali e fotografie, che vanno dal 1923 al 1993.
Tra il materiale più interessante custodito nelle centinaia di cartelle, si possono trovare tutti i manoscritti e dattiloscritti originali dei romanzi, con le relative annotazioni e correzioni, i racconti editi e inediti, il dramma “Le lunghe braccia del dolore”, scritto in italiano, adattato per la Radio e la Televisione da France Verucci, con traduzione di Costanza Vidossich Burgoyne e Lucio Chiavarelli, e due versioni del reportage sul sequestro di Aldo Moro.
La corposa corrispondenza con i documenti inerenti la pubblicazione di Christ in Concrete; due lettere di Mario Cuomo (1983-85), Governatore dello Stato di New York; una lettera di Federico Fellini, per organizzare un possibile incontro; una bozza di lettera scritta intorno al 1980 da Di Donato a  Mikhail Gorbaciov, in cui loda i sovietici e denuncia Ronald Reagan; tre foto accanto a Federico Fellini e Giulietta Masina, una foto con Franco Zeffirelli e ancora la numerosa corrispondenza dagli anni ’60 agli anni ’90, dove sicuramente saranno presenti documenti inerenti le tre visite nella nostra città effettuate da Pietro Di Donato nel 1960, 1974 e nel 1977.
Tra gli oggetti personali si possono trovare la fedele macchina da scrivere, mattoni e cazzuola, mentre tra le interessanti fotografie, troviamo quella di Geremia, padre di Pietro Di Donato, una foto che ritrae lo scrittore con Alessandro Serenelli ed Ersilia Goretti, sorella di Santa Maria Goretti (1962), due foto della visita in Italia nel 1960, una foto con Giancarlo Pajetta, del Partito Comunista, alcune foto durante un evento per Mario Cuomo e 27 foto della visita in Italia del 1977.
Per chi volesse approfondire il materiale presente in Archivio, può seguire il seguente link

Lino Spadaccini

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